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“Te ne devi andare da Ischia”: botte e minacce ad un barista per un commento sgradito

Cinque indagati, due in carcere: avevano minacciato, aggredito e sequestrato un uomo “colpevole” di un commento sgradito alla nipote minorenne di uno di loro.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Botte e minacce ad un barista, arrivando anche a sequestrarlo in casa se non avesse ritirato le denunce per le aggressioni precedenti. Il tutto sarebbe partito per un apprezzamento che il giovane avrebbe rivolto alla nipote di uno degli aggressori, minorenne. La vicenda è accaduta sull'isola di Ischia, nell'estate del 2022, ma solo oggi sono arrivate le ordinanze nei confronti di cinque persone, tutte indagate: due di loro sono stati portati in carcere per violenza privata e sequestro di persona, aggravati dal metodo mafioso; per gli altri tre è stato disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per lesioni, aggravate dal metodo mafioso.

Tutto è iniziato il 24 luglio del 2022, quando la vittima andò a presentare denuncia dopo un'aggressione subita. L'uomo raccontò di essere stato aggredito quel giorno stesso, in quanto avrebbe espresso apprezzamenti nei confronti di una nipote, minorenne, di uno degli aggressori stessi. Il giorno successivo all'aggressione, l'uomo denunciò anche di essere stato minacciato, con l'intimazione di lasciare l'isola e di non tornarci più. La vittima, dipendente di un bar ischitano, ha poi presentato una nuova denuncia nell'ottobre successivo, dopo che due dei cinque oggi indagati si erano recati a casa sua, lo avevano sequestrato per due ore e minacciato di ritirare le altre denunce fatte.

I poliziotti hanno ricostruito la vicenda e, dopo aver sentito alcuni testimoni ed analizzato i sistemi di videosorveglianza presenti nei luoghi dove erano avvenuti i fatti, hanno trovato riscontri a tutte le denunce fatte, identificando così i cinque aggressori, che oggi sono stati raggiunti dalle rispettive ordinanze cautelari. Per tutti è stata riconosciuta l'aggravante del metodo mafioso per i metodi utilizzati nei confronti della vittima, tipici appunto della criminalità organizzata.

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