Taverna del Ferro, ditta colpita da interdittiva, stop al cantiere: “Così si perdono i soldi del PNRR”
È uno dei progetti "bandiera" del Comune di Napoli sui fondi del PNRR, quello dell'abbattimento e ricostruzione delle palazzine popolari di via Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio. Il rione popolare, noto anche come "Bronx", dovrà essere completamente rigenerato nei piani del Comune di Napoli che lavora all'attuazione dei lavori in stretto contatto con il Comitato di Lotta degli abitanti. Ma da due mesi e mezzo il cantiere è fermo, la prima tranche degli abbattimenti e tutt'altro che conclusa e il rispetto del cronoprogramma che avrebbe previsto la consegna dei primi alloggi a ottobre 2024 è andato a farsi benedire. La Cobar, azienda pugliese che si è aggiudicata l'appalto, è stata colpita da interdittiva per un provvedimento della Procura della Repubblica di Salerno. Da qui lo stop ai cantieri che ha fatto esplodere la rabbia degli abitanti che hanno occupato la sede della Municipalità 6.
Ditta colpita da interdittiva, lavori fermi da due mesi
I cittadini, imbufaliti per i ritardi del piano di abbattimento e ricostruzione, stamattina hanno occupato i locali di viale 2 giugno dove ha sede la Municipalità 6. Alcuni sono saliti sul tetto, altri hanno occupato l'aula del consiglio municipale. Ad ascoltare le loro ragioni il presidente Sandro Fucito ed alcuni assessori e consiglieri.
"Fino ad ora ci hanno detto che i lavori sono bloccati a causa di alcuni alberi secolari che non possono essere espiantati senza il parere delle varie commissioni – spiega a Fanpage.it Rosaria Cordone del Comitato di Lotta Taverna del Ferro – ma oggi apprendiamo che la ditta, la Cobar è stata colpita da interdittiva e tutti i suoi cantieri sono fermi in tutta Italia. Questa cosa è inaccettabile, si erano già accumulati due mesi di ritardi, intanto noi siamo nelle nostre case fatiscenti con infiltrazioni idriche e fognarie, nel degrado, tra i rifiuti, la comunità è stanca, questa situazione è inaccettabile".
Il finanziamento di 106 milioni di euro del PNRR per il progetto di rigenerazione dell'area di Taverna del Ferro rischia di accumulare un ritardo molto importante, tanto da mettere a rischio il cronoprogramma senza il rispetto del quale si rischia di perdere la seconda tranche del finanziamento europeo complessivo.
"Abbiamo voluto dare fiducia all'amministrazione comunale – spiega la Cordone – ma non possiamo accettare che ci dicano bugie. Se le ditte non sono all'altezza, o se ci sono problemi, si scorra la graduatoria, si vada avanti, ma si realizzino le case nuove, non ne possiamo più".
La ditta è la stessa del progetto dei Bipiani di Ponticelli
Lo stop ai cantieri di Taverna del Ferro rischia di coinvolgere anche un'altra opera di rigenerazione urbana finanziata sempre con i fondi del PNRR che è quella dei Bipiani di Ponticelli. Le strutture prefabbricare, che furono realizzate in amianto, che devono essere abbattute per fare posto ad un parco pubblico e alle nuove abitazioni eco sostenibili per i residenti.
La ditta colpita da interdittiva che stava facendo i lavori a Taverna del Ferro è infatti la stessa che ha vinto l'appalto per il progetto dei Bipiani di Ponticelli. Un doppio stop per quelli che sono i principali progetti sociali del Comune di Napoli rispetto ai fondi del PNRR che avranno un impatto particolarmente significativo sul territorio di Napoli Est con la rigenerazione di due aree fortemente degradate.
A Palazzo San Giacomo chiaramente c'è allarme, nei prossimi giorni sarà ricevuto il Comitato di Taverna del Ferro per capire anche quali saranno le prossime mosse dell'Amministrazione. "Non si può perdere un finanziamento di 106 milioni di euro in questo modo – sottolinea Rosaria Cordone – questo è un progetto bandiera dell'Amministrazione comunale. Nel momento in cui le ditte non sono affidabili, bisogna trovare qualcuno degno che porti avanti la progettazione per darci queste benedette case".