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L’incredibile diffusione delle targhe polacche a Napoli: dietro ci sono finti noleggi e trucchi per risparmiare

Napoli sempre più invasa da veicoli a noleggio con targa polacca: espediente per pagare meno e che piace anche alla criminalità, ma con gravi rischi in caso di incidente.
A cura di Nico Falco
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A vedere la flotta sconfinata di targhe polacche che sfrecciano a Napoli, pare che la città sia diventata il paradiso per le società polacche, in costante affanno a inviare senza sosta bisarche di auto e scooter. Dietro, però, c'è una realtà diversa, fatta di finti noleggi, che nasce dopo la stretta del Codice della Strada con cui è stato imposto che i veicoli stranieri che circolano in Italia devono essere registrati al PRA. Un trucco che può far risparmiare anche oltre mille euro all'anno, in una delle città dove le tariffe delle assicurazioni sono le più alte in Italia, ma che comporta diversi rischi, tra cui il mancato risarcimento in caso di danni e, soprattutto, di gravi lesioni personali. E a trarne vantaggio sono anche i criminali, che, con questo espediente, hanno a disposizione veicoli intestati a chissà chi per commettere reati o usare i soldi arrivati da chissà dove.

Come funziona il noleggio con targa polacca

Dal 2022 il Codice della Strada impone che non si può guidare un veicolo con targa estera se si è residenti in Italia da più di 60 giorni, a meno che non sia iscritto al PRA o che sia stata presentata la domanda di iscrizione. Questo non vale, però, per i veicoli a noleggio: in questo caso l'utilizzatore è tenuto all'iscrizione al REVE e ad esibire un documento del proprietario che attesti le modalità di concessione del mezzo e la durata del contratto; in caso di mancata iscrizione al Registro dei Veicoli Esteri c'è una sanzione di circa 500 euro.

Con il noleggio il veicolo, auto o scooter che sia, viene rottamato, di conseguenza cancellato dal PRA (pubblico registro automobilistico) italiano e ceduto ad una società con sede in Polonia, che provvede all'immatricolazione con la nuova targa; quindi viene fatto rientrare in Italia e restituito con un contratto di noleggio.

In questo modo il proprietario diventa formalmente ex, visto che il mezzo risulta di proprietà della società estera, e di conseguenza non può venderlo e, nell'ipotesi di un fallimento, rischierebbe di perderlo. I prezzi del noleggio oscillano tra i 600 e gli 800 euro per il primo anno, tra i 300 e i 350 euro per i successivi. Altro risparmio è sul bollo, così come per le tasse comprese nell'assicurazione: non si pagano. E per le multe: se non viene effettuata l'iscrizione al REVE vengono inviate alla società polacca, che difficilmente le pagherà e ancor più difficilmente si rivarrà sull'utilizzatore.

Cosa succede in caso di incidente con targa polacca?

Se la procedura viene eseguita in regola, la targa estera risulta assicurata e quindi, in caso di incidente, il danneggiato deve rivolgersi all'UCI, l'ente che si occupa di incidenti con veicoli con targhe estere. Non sempre, però, fila tutto liscio. Accade, infatti, che i vari passaggi vengano simulati e che il veicolo non venga spostato realmente in Polonia per l'immatricolazione, ma che tutto venga fatto in Italia, sfruttando società polacche che esistono solo sulla carta, intestate a prestanomi, teste di legno, e assicurazioni false.

In questo secondo caso si può dire addio al risarcimento. Un compromesso che forse si può accettare nel caso di danni o lesioni personali, ma cosa accade se a dover essere risarcita è un'altra persona? Se non paga l'assicurazione, pagherà l'assicurato. Ovvero l'ex proprietario, reale utilizzatore, che rischia di finire in tribunale e di dover sborsare decine di migliaia di euro.

Il trucco della targa polacca usato dai criminali

E poi c'è il discorso della criminalità. L'espediente, infatti, comporta un vantaggio non da poco: la difficoltà di risalire al reale utilizzatore del veicolo, quindi la possibilità di usarlo per commettere reati senza paura che la targa venga identificata. Altro grosso punto a favore, la possibilità di utilizzare scooter e auto di valore pagando soltanto 350 euro all'anno: in questo modo, grazie a un giro di prestanomi, è ancora più semplice scorrazzare su veicoli di lusso senza dover spiegare con quali soldi li si è acquistati.

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