Taglio Reddito di Cittadinanza, i disoccupati occupano il tetto di Palazzo Reale a Napoli
Protesta dei disoccupati sul tetto del Palazzo Reale a Napoli contro il taglio del Reddito di Cittadinanza da parte del Governo Meloni. Un gruppo di disoccupati organizzati aderenti alla sigla Movimento di Lotta – Disoccupati "7 Novembre", questa mattina ha "scalato" l'ex reggia borbonica, occupando i tetti. Contemporaneamente un corteo di disoccupati ha bloccato le vie del centro storico, scendendo dal Museo Archeologico Nazionale verso piazza Matteotti. Il corteo dovrebbe passare per via Toledo, per riunirsi poi in presidio in piazza del Plebiscito, all'esterno della Prefettura.
I disoccupati entrati da una porta di emergenza
I disoccupati, secondo quanto apprende Fanpage.it, sarebbero entrati nel Palazzo Reale forzando una porta di un'uscita di emergenza che era chiusa. Da lì avrebbero poi raggiunto i sottotetti e quindi i tetti. L'ingresso sarebbe stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza del Palazzo.
Sono in corso trattative con la Polizia di Stato per indurli a scendere dai tetti. A peggiorare la situazione viabilità in città anche i numerosi cantieri aperti in vista del Giro d'Italia, che arriverà nel capoluogo il prossimo 13 maggio. Il cantiere in piazza Cavour è partito proprio questa mattina, con la presenza di grandi escavatrici e frese stradali.
Per i consiglieri comunali Rosario Andreozzi e Sergio D’Angelo (Napoli Solidale),
«Di nuovo quest’oggi, dopo i fatti di venerdì scorso, i disoccupati della lista “7 Novembre” e “Cantiere 167 Scampia” sono in agitazione. Con l’occupazione dei tetti del Palazzo Reale ed un corteo largamente partecipato, chiedono semplicemente quello che, a seguito alla cancellazione del Reddito di Cittadinanza, più volte il governo nazionale avrebbe promesso: formazione professionale finalizzata ad uno sbocco lavorativo. Ed è proprio al Governo ed alla Regione che compete l’individuazione di una proposta di formazione adeguata, ma è al Comune di Napoli che spetta l’onere di agevolare il percorso ed il dialogo, affinché si eviti che la disperazione dei disoccupati, già con le spalle al muro per l’eliminazione delle misure di sostegno alla povertà, possa evolvere in rabbia sociale, difficilmente gestibile».
La protesta da Toledo a piazza del Plebiscito
I disoccupati stanno manifestando contro il taglio del sussidio e l'introduzione della Mia, che dovrebbe portare il contributo per gli occupabili da 500 a 350 euro al mese, riducendone anche la durata da 18 a 12 mesi. Chiedono "lavoro utile sociale o salario garantito". Venerdì scorso, come anticipato da Fanpage.it, si sono registrate tensioni all'esterno di piazza Municipio, con scontri tra le forze dell'ordine e i disoccupati che chiedevano di entrare all'interno di Palazzo San Giacomo, sede della giunta Manfredi.
"Dopo la mobilitazione di Venerdì – scrivono i disoccupati – dove le istituzioni si sono assunte la responsabilità di far caricare i disoccupati e non degnarsi di ricevere il movimento, già questa mattina ancora iniziative di lotta. La situazione è pericolosa. La responsabilità è di chi rinvia e non mantiene gli impegni istituzionali".