Taglio Reddito di Cittadinanza, a Napoli scontri tra disoccupati e polizia: strade bloccate
Scontri tra disoccupati e Polizia davanti alla sede del consiglio comunale di Napoli. La protesta era scoppiata questa mattina contro il taglio al reddito di cittadinanza e per il lavoro. I manifestanti aderenti ai gruppi "Movimento di lotta Disoccupati 7 novembre" e "Disoccupati Cantiere 16 Scampia" si sono riuniti in corteo all'esterno del Teatro San Carlo, al centro storico di Napoli, con fumogeni e striscioni. Il presidio ha bloccato la circolazione del traffico, impedendo alle auto di passare. Il corteo è seguito a vista dagli agenti della Polizia di Stato con camionette. Poi il corteo si è diretto verso la Prefettura dove, secondo quanto riferiscono i manifestanti, sarebbe stato comunicato che i corsi di formazione ed i progetti di inserimento al lavoro che li vedevano coinvolti sono stati congelati.
Scontri in via Verdi, manifestante portato in Questura
All'uscita dalla Prefettura il corteo si è diretto verso piazza Municipio, dove si trova la sede del Comune di Napoli. Qui, è stato bloccato dalle forze dell'ordine in assetto antisommossa. Un manifestante sarebbe stato portato in Questura. I disoccupati si sono radunati all'esterno della Questura, mentre la Polizia di Stato sta presidiando l'ingresso.
La protesta dei disoccupati a piazza Trieste e Trento
Le proteste sono scoppiate negli scorsi giorni con diverse manifestazioni, dopo l'annuncio del taglio del Reddito di Cittadinanza da parte del Governo Meloni. In una nota il Movimento 7 Novembre ha spiegato che:
Ci avevano confermato e comunicato delle scadenze puntualmente inattese dopo anni di lotta ed interlocuzioni istituzionali, ci hanno ribadito che era tutto pronto per far partire rispetto ai piani di formazione ed inserimento al lavoro per poi lasciarci senza informazioni, hanno tentato di dividere la platea mettendo disoccupati contro disoccupati, hanno cambiato mille volte per errori "tecnici" le procedure individuate, ci hanno tenuto all'oscuro per settimane e mesi sui motivi che impedivano di rendere concreti gli impegni assunti, hanno slittato senza avvisarci incontri fissati con anticipo poi caricando i disoccupati sotto i palazzi o lasciandoli in estrema situazione di pericolo sopra i tetti dei palazzi, mancando di rispetto verso proletari che sono senza una garanzia di salario da anni e a breve senza RdC per chi lo percepiva.
(aggiornato alle ore 16,10)