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“Sviene per gelosia del fratello”, la mamma di Miriam: “Dopo 2 anni non sappiamo come è morta nostra figlia”

Dopo 2 anni da quel tragico giorno dell’ottobre 2019 i genitori di Miriam Laezza, la bimba di Crispano morta a 5 anni, aspettano ancora di sapere cosa ha portato via la loro piccola. La madre, Antonella Palladino, in un video si rivolge al medico che ha effettuato l’autopsia. La bimba era già svenuta diverse volte, per i medici era una reazione da stress perché “gelosa del fratellino”.
A cura di Nico Falco
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Miriam e la mamma, Antonella Palladino
Miriam e la mamma, Antonella Palladino

Sono passati due anni dalla morte di Miriam Laezza, la bimba di 5 anni di Crispano, in provincia di Napoli, che per i medici sveniva "perché era gelosa del fratellino neonato". La piccola accusò un malore mentre era a lezione in una scuola di danza di Cardito, il 17 ottobre 2019. Nonostante l'intervento dei sanitari non ci fu nulla da fare. "Morte naturale", aveva sentenziato l'autopsia. Però per i genitori restano ancora mille interrogativi aperti, a partire proprio da quei malori che, ritengono, forse erano un campanello d'allarme rimasto inascoltato. Oggi, a distanza di due anni, la madre, Antonella Palladino, è tornata a chiedere di sapere perché la figlia è morta. Lo ha fatto con un video girato col cellulare e pubblicato su Facebook in cui si rivolge al medico che si è occupato dell'autopsia. La telecamera puntata sul viso, le immagini che mostrano i segni di una sofferenza che non si è mai attenuata.

"Sono la mamma di Miriam, la bambina che il 17 ottobre 2019 è deceduta – dice la donna – le avete fatto una autopsia, credevo che avrei avuto una risposta. Invece dei 60 giorni (per i risultati, ndr) passarono 10 mesi. Avete scritto nella relazione che mia figlia aveva un'aritmia, senza dire quando l'aveva acquisita, da cosa derivava, se Miriam era nata con un problema al cuore. Mio marito è venuto da voi e avete chiamato i carabinieri, come se avesse voluto farvi chissà cosa, invece voleva solo spiegazioni. Abbiamo fatto un'altra opposizione, tramite legge, per sapere cosa era successo a nostra figlia. Dopo un anno è stata presentata un'altra relazione in cui c'è scritto che Miriam non ha avuto un'aritmia ma è morta per cause naturali. Nella prima relazione avete scritto che ha avuto un'aritmia, nella seconda mi scrivete che gli esami istologici non sono stati fatti perché non era necessario e poi che sono stati fatti e che hanno confermato la morte naturale. Mia figlia il 17 ottobre ha lasciato i suoi genitori e i suoi fratelli e noi non viviamo più".

Il padre aveva raccontato che la bimba era già svenuta tre volte, a febbraio, a marzo e l'ultima volta ad aprile, ma che i medici li avevano rassicurati. Per loro, aveva spiegato l'uomo, si trattava di una reazione dovuta allo stress: succedeva, avevano spiegato, perché era gelosa del fratellino appena nato. "Ci avevano assicurato che Miriam non aveva problemi – aveva spiegato Giovanni Laezza a Fanpage.it – voglio sapere se qualcuno ha sbagliato nei soccorsi o se ci sono stati errori in precedenza, quando l'abbiamo portata in ospedale. Se aveva una malattia non diagnosticata, se si sarebbe potuta salvare. Vogliamo capire chi o cosa ci ha portato via la nostra bambina".

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