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Sventata rivolta nel carcere di Benevento: ore di mediazione, era già pronta l’irruzione

Dopo ore di mediazione è rientrato l’allarme nel carcere di Benevento; i detenuti avevano distrutto le sale della socialità e avevano oscurato le telecamere.
A cura di Nico Falco
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È ritornata sotto controllo, dopo circa due ore di mediazione della Polizia Penitenziaria, la situazione nel carcere di Benevento, dove ieri stava per scoppiare una rivolta. I detenuti hanno distrutto la sala della socialità e hanno oscurato le telecamere, all'esterno le forze dell'ordine erano già intervenute, pronte ad intervenire con una irruzione. Stando alle denunce dei sindacati, i detenuti che stavano organizzando la rivolta sono gli stessi che erano stati protagonisti dei tumulti dell'aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ai quali seguì la rappresaglia ora al centro di un processo.

Il pericolo, spiega Tommaso De Lia, vicesegretario regionale dell'Asppe, organizzazione sindacale confederata Consip, è stato sventato grazie ad una lunga opera di mediazione del comandante della Polizia Penitenziaria, che per due ore ha trattato coi detenuti convincendoli a desistere. "La rivolta – scrive in una nota il sindacalista – poteva sfociare in danni irreparabili, mettendo in serio pericolo l'incolumità di tutti ed è solo grazie al personale di Polizia Penitenziaria che si è evitato il peggio". Nella stessa nota Luigi Cataldo, segretario regionale dell'Asppe, sottolinea il problema dell'affollamento delle carceri, della carenza di organico e dei tagli alle risorse che rappresentano "un mix esplosivo". Per Claudio Marcangeli, segretario generale Asppe, "urge un rinnovamento dell'ordinamento penitenziario e misure più restrittive per coloro che si rendono promotori di gravi eventi critici come quello nel carcere di Benevento".

Le prime avvisaglie della rivolta, spiega Orlando Scocca, della FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria, si sono avute intorno alle 17:25; due ore dopo, però, è stata contenuta dalla Polizia Penitenziaria con l'aiuto di Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri che nel frattempo erano intervenuti all'esterno del carcere di Benevento per il controllo della situazione. "La rivolta ha interessato la quarta sezione dei detenuti comuni – prosegue il sindacalista – dove sono ristrette soprattutto persone con problemi di tossicodipendenza (gli altri della sezione di alta sicurezza non hanno partecipato) che hanno preso possesso della sezione lanciando suppellettili nel corridoio e danneggiando le celle".

Per Scocca i motivi della violenza sono riconducibili a diversi fattori, tra cui la carenza di assistenza sanitaria, la scarsità di perquisizioni per controllare il consumo di alcol in carcere, la carenza di personale di Polizia Penitenziaria e il mancato confronto tra sindacati e amministrazione.

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