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Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro uccisi a Ercolano

Giuseppe e Tullio uccisi a Ercolano, l’allenatore di Fusella: “Era una perla di ragazzo”

L’allenatore di palestra Gianluca Giordano a Quarto Grado ricorda lo studente 26enne Giuseppe Fusella, ucciso a colpi di pistola assieme all’amico Tullio Pagliaro, stanotte ad Ercolano: “Giuseppe era un ragazzo che ti faceva stare tranquillo, un salutista: non fumava, non beveva, una perla di ragazzo”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Giuseppe veniva spesso qui ad allenarsi. L' ultima volta che l'ho visto è stata mercoledì. Questa era un po' la sua seconda casa, veniva 4-5 volte a settimana, era uno studente di scienze motorie. Un ragazzo che ti faceva stare tranquillo, un salutista: non fumava, non beveva, una perla di ragazzo”. Ricorda così Giuseppe Fusella, il ragazzo di 26 anni ucciso a colpi di pistola ad Ercolano, il suo allenatore Gianluca Giordano, body art nella palestra Active Fitness di Portici, intervistato a Quarto Grado su Rete 4.

Giuseppe è morto assieme all'amico Tullio Pagliaro. Colpiti entrambi da diversi colpi di pistola mentre erano in auto, davanti ad una villetta in una stradina secondaria male illuminata e senza uscita, attorno all'una di stanotte. Il proprietario della villa, Vincenzo Palumbo, 53 anni, autotrasportatore sposato e con una figlia, avrebbe aperto il fuoco con un'arma legalmente detenuta, perché li avrebbe scambiati per ladri. Secondo le prime ricostruzioni, i colpi sarebbero stati sparati frontalmente, mandando in frantumi il parabrezza, e l'auto sarebbe scivolata all'indietro sulla stradina, perdendo anche una ruota.

Palumbo ancora sotto interrogatorio dopo 7 ore

È stato proprio Palumbo a chiamare le forze dell'ordine, dicendo di aver scoperto due ladri. Attualmente il camionista è sottoposto ad interrogatorio da 7 ore, presso la caserma dei Carabinieri di Torre del Greco. I militari dell'Arma che indagano sulla vicenda stanno cercando di ricostruire quanto accaduto. L'allenatore Gianluca Giordano a Quarto Grado ricorda il ragazzo prematuramente strappato alla vita con le lacrime agli occhi: “La passione per lo sport lo ha portato a studiare Scienze Motorie ed era capace ormai di allenarsi anche da solo. Un ragazzo che tutti i padri vorrebbero. Non ci sappiamo spiegare perché sia accaduto. La prima cosa che mi è venuta in mente è che un ragazzo come Giuseppe, lasciato andare la sera, ti fa stare tranquillo. Non era un ragazzo che fumava né beveva e non aveva vizi particolari. Il classico bravo ragazzo. La perla dei ragazzi, un salutista”.

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