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Studenti uccisi a Ercolano, via al processo d’Appello: “Ma mio figlio non vedrà più il sole”

Iniziato il processo di secondo grado per Vincenzo Palumbo, che sparò ed uccise due studenti a Ercolano. La sfogo della madre di Giuseppe Fusella in aula.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Gisueppe Fusella e Tullio Pagliaro
Gisueppe Fusella e Tullio Pagliaro

Iniziato a Napoli il processo di secondo grado per Vincenzo Palumbo, l'autotrasportatore di Ercolano che nella notte tra il 28 ed il 29 marzo 2021 uccise a colpi di pistola due studenti di Portici, Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella. Nell'aula 319 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, oggi davanti ai giudici della Terza Sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli presieduta dal giudice Milito, la difesa ha chiesto la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, che però è stata negata. In aula era presente anche lo stesso Vincenzo Palumbo. La Procura ha ritenuto l'istruttoria di primo grado esauriente, ed ha così rigettato ogni richiesta difensiva di integrazione probatoria.

In primo grado, Vincenzo Palumbo è stato condannato all'ergastolo per duplice omicidio volontario. Le prossime date del processo si terranno dopo l'estate: il 10 settembre è prevista la requisitoria del sostituto procuratore generale e la discussione degli avvocati di parte civile, ovvero Maurizio Capozzo, legale della famiglia di Tullio Pagliaro, Gennaro Bartolino, legale della famiglia di Giuseppe Fusella, Rosa Esposito per il Comune di Portici e Gianmario Siani per la Fondazione Polis. Quindi, il 12 settembre ci sarà l'arringa difensiva dell'avvocato Giuseppe Russo, difensore di Vincenzo Palumbo. La sentenza di secondo grado potrebbe dunque arrivare già a metà ottobre.

"Una madre dopo la morte di un figlio non vive più, sopravvive con fatica", ha detto Immacolata Esposito, la madre di Giuseppe Fusella, in aula anche lei quest'oggi, "a volte sembra che al dolore non ci sia mai fine, quando ti sembra di scorgere un po' di luce la parola fine non si pronuncia mai. Mio figlio non vedrà più il sole, non potrà essere accarezzato dal vento, non potrà mai più essere abbracciato da chi lo ama", ha ribadito la donna, per poi aggiungere: "Io confido nella giustizia divina e terrestre affinché questi orrori non si ripetano mai più, ci vogliono pene esemplari. Nessuno può scegliere di togliere la vita ad un'altra persona".

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