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Studente massacrato ai baretti di Chiaia: “Avevo chiesto di rispettare la fila per il bagno”

Lo studente minacciato con una pistola e picchiato avrebbe chiesto al branco di rispettare la fila per il bagno: sarebbe bastato questo per scatenare la furia e poi la “stesa” in strada.
A cura di Nico Falco
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Un frame dai video delle telecamere di sorveglianza: gli aggressori che si allontanano
Un frame dai video delle telecamere di sorveglianza: gli aggressori che si allontanano

Il branco avrebbe cercato di andare nel bagno del locale e lui gli avrebbe fatto notare che c'era da rispettare la fila. Sarebbe bastato questo per scatenare la furia: prima la pistola puntata in faccia, poi i colpi alla testa col calcio dell'arma, il pestaggio e infine la "stesa" in strada nella zona dei "baretti" di Chiaia, nel centro di Napoli. Scene brutali e senza senso, ricostruite nell'ordinanza che ieri, 7 aprile, ha portato in carcere tre giovanissimi; due dei tre indagati sono gravemente indiziati del delitto di lesioni aggravate dal metodo mafioso, il terzo è ritenuto gravemente indiziato del delitto di pubblica intimidazione con uso di armi con la stessa aggravante.

L'aggressione nel locale a Chiaia

I fatti risalgono alla notte del 1 febbraio. La vittima, uno studente universitario, stava festeggiando il compleanno di un amico. Avrebbe invitato uno dei componenti del gruppo a rispettare la fila e la situazione sarebbe subito degenerata. "Vuoi vedere che ti sparo in testa?", avrebbe detto il ragazzo, poi avrebbe tirato fuori l'arma, gliel'avrebbe puntata al volto e avrebbe aggiunto: "Mò ti sparo". Successivamente lo avrebbe colpito alla testa col calcio, fino a fargli perdere i sensi. E, mentre lo studente era a terra svenuto, sarebbero arrivati gli amici dell'altro, che lo avrebbero preso a calci, anche in faccia. L'aggressione si sarebbe conclusa perché gli altri presenti avrebbero cominciato a urlare. E a quel punto, nella fuga, i responsabili avrebbero cominciato a sparare in aria, causando il fuggi fuggi tra gli altri giovani che si sono rifugiati anche in un locale vicino.

I filmati del bar cancellati

Per individuare Antonio Izzo, 21 anni, ritenuto dagli inquirenti responsabile della minaccia e dell'aggressione, i carabinieri della Compagnia Bagnoli hanno dovuto recuperare i files dell'hard disk delle telecamere: i filmati erano stati cancellati e la titolare aveva consegnato una chiavetta Usb vuota (la donna è indagata). Nelle immagini, si legge nell'ordinanza emessa dal gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, le fasi dell'aggressione si vedono nitidamente. Sempre le immagini aiutano a identificare gli altri due giovani destinatari della misura: Claudio Riccardo Garavini, 20 anni, che avrebbe anche lui colpito lo studente a terra, e Alessandro Faraon, 19 anni, che avrebbe invece sparato all'esterno del locale.

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