Street parade a Napoli contro il decreto anti rave: “Il governo attacca la nostra libertà”
In oltre cinquemila hanno sfilato per le vie di Napoli per rivendicare "il diritto alla musica, alla socialità e alla sperimentazione fuori la logica del mercato". Ad aprire il corteo, o meglio la street parade, un lungo camion sopra il quale gli organizzatori hanno montato un muro di casse che suona tekno a tutto volume, dietro ce ne sono altri. Centri sociali, collettivi di artisti e soprattutto i sound system tekno di Napoli e non solo hanno chiamato a raccolta il mondo dei free party per protestare contro il decreto anti rave del governo Meloni.
Una prima risposta di piazza al governo, coordinata in diverse città, che ha varato il decreto che prevede fino a sei anni di carcere per gli organizzatori di chi organizza un rave party. Partenza a piazza Dante e arrivo sul lungomare, una festa che va avanti per ore sotto l'occhio delle forze dell'ordine e gli sguardi incuriositi dei turisti. Alla fine nessun incidente solo una grande festa: "Il governo attacca tutte le esperienze autogestite e informali con l'unico obiettivo di favorire l'industria della socialità di consumo".
Rave parade e manifestazioni in tutta Italia
Non solo Napoli. Il movimento dei free party ha manifestato oggi in tutta Italia. A Roma in qualche centinaio si sono riuniti a sorpresa in via delle Terme di Caracalla, in pieno centro due passi dal Circo Massimo, dando vita a quello che hanno chiamato un "pik nik". Anche qua musica a tutto volume, striscioni e slogan contro il provvedimento del governo. Sfilate a Torino, Firenze e Palermo con migliaia di persone. Proteste anche Oltralpe: il movimento tekno italiano è molto legato a quello francese e street parade si sono convocate in molte città, da Grenoble a Marsiglia.