La strage nazista di Acerra (Napoli): 88 morti il 3 ottobre del 1943
Il Comune di Acerra, hinterland nord-est di Napoli, è dalla Seconda Guerra Mondiale medaglia d'oro al Merito Civile. Un riconoscimento pagato a caro prezzo: ad Acerra ebbe luogo la strage nazista più grande avvenuta in Campania dopo le Quattro giornate di Napoli.
Il 3 ottobre del 1943, la disumana ferocia dei nazisti causò 88 morti e non si sa quanti dispersi. Il massacro fu firmato dal reggimento "Hermann Göring"; i militari di Hiter misero il centro storico di Acerra messo a ferro e fuoco, trudicendo anche i civili che cercavano di risalire verso il Nord.
I tedeschi iniziarono a fare rappresaglie contro i civili dopo il ferimento di un soldato addetto alla requisizione di automezzi. Fu un crescendo drammatico: la. gente aveva reagito contro il nemico con armi di fortuna e blocchi stradali.
Il vescovo di allora, monsignor Nicola Capasso, difese la popolazione dai rastrellamenti e fu fatto prigioniero con altri cittadini. La strage di guerra fu eseguita dal Kampfgruppe del maggiore Karl-Heinz Becker, comandante del III battaglione del Fallschirmjäger-Regiment 1, e dalla retroguardia del I battaglione del Panzer-Regiment Hermann Göring, comandato dal capitano Karl Roßmann. Fu metodicamente comunicata ai comandi, come prassi dei tedeschi. Il dispaccio è del 2 ottobre 1943, della divisione Göring riportava:
Scontro con bande italiane ad Acerra. L'area è stata completamente distrutta e gli abitanti sterminati
Nel 1999 alla città di Acerra è stata, infatti, assegnata la medaglia d'oro al valor civile con questa motivazione:
All'indomani dell'armistizio, oggetto di una spietata e sanguinosa reazione dell'occupante tedesco che aveva passato per le armi numerosi civili, tra cui anziani donne e fanciulli, e incendiato gran parte dell'abitato e delle infrastrutture, affrontava con fierezza le più dure sofferenze e intraprendeva, poi, con gran coraggio e generoso spirito di solidarietà, la difficile opera di ricostruzione.
Nel 2022, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la sua visita ad Acerra il 25 aprile, Festa di Liberazione, vuole abbracciare tutti i luoghi «che videro l’eroismo, la sofferenza e, troppo spesso, la morte di quanti si sacrificarono per consegnarci un Paese libero e democratico. Nelle carceri e nei lager, a Cefalonia come a Montelungo».