Strage del bus ad Avellino, confermata la condanna a 6 anni per l’ex ad di Autostrade: la sentenza della Cassazione

Ci sono voluti 12 anni per arrivare alla sentenza definitiva per la strage del viadotto Acqualonga ad Avellino, precisamente nel territorio di Monteforte Irpino: il 28 luglio 2013, un autobus con a bordo 47 persone, precipita da un viadotto del Raccordo Autostradale 9; si tratta dell'incidente stradale più grave della storia d'Italia, con 40 vittime finali. Oggi, venerdì 11 aprile, a dodici anni dall'incidente, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 6 anni di reclusione per Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, accusato di omicidio colposo e disastro colposo. I giudici della Corte di Cassazione hanno inoltre confermato anche la condanna a 9 anni di reclusione per Gennaro Lametta, proprietario del bus precipitato dal viadotto, e quella a 4 anni di reclusione per Antonietta Ceriola, allora dipendente della Motorizzazione Civile di Napoli.
"L'ex ad di ASPI, Giovanni Castellucci è pronto a costituirsi, attendiamo l'ordine di carcerazione" ha dichiarato il suo legale, l'avvocato Filippo Dinacci, dopo la sentenza della Corte di Cassazione. In primo grado, Giovanni Castellucci era stato assolto dal Tribunale di Avellino. La Corte di Appello di Napoli aveva però ribaltato la sentenza, condannando l'ex ad di ASPI a 6 anni; condanna ora confermata dalla Cassazione. Eppure, durante l'udienza dello scorso 1° aprile, la procuratrice generale della Corte di Cassazione, Sabrina Passafiume, aveva chiesto di rivalutare la condanna per omicidio colposo per Castellucci e l'assoluzione dall'accusa di disastro colposo "perché il fatto non sussiste".
Inoltre, la Corte di Cassazione ha anche confermato le condanne a 6 anni di reclusione per il direttore generale dell'epoca Riccardo Mollo e per i dipendenti di Autostrade per l'Italia Massimo Giulio Fornaci e Marco Perna. Confermate le condanne a 5 anni, invece, per il dirigente di ASPI Nicola Spadavecchia e per il direttore di Tronco Paolo Berti; 3 anni, infine, per Gianluca De Franceschi, dirigente di Autostrade e per i due dipendenti Gianni Marrone e Bruno Gerardi.