Ercolano, la storia di Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro, incensurati, scambiati per ladri e uccisi da Vincenzo Palumbo
La morte di Giuseppe Fusella 26 anni, studente universitario laureando in Scienze Motorie e Tullio Pagliaro, 27 anni, operatore del mercato di fiori, uccisi entrambi a colpi di pistola da Vincenzo Palumbo, autotrasportatore 53 anni, sposato e con due figli, nella notte tra il 28 e il 29 ottobre a Ercolano, popoloso centro vesuviano in provincia di Napoli, ha ancora degli elementi da chiarire.
Di certo c'è che i due amici, «due compagni, che si frequentavano» come dice al microfono di Fanpage.it Vincenzo Esposito, zio di Giuseppe, sono vittime di una morte assurda, la tragica vicenda di cronaca nera avvenuta ai danni di due persone «nel posto sbagliato al momento sbagliato». Scambiati per ladri e ammazzati a pistolettate.
Dice zio Vincenzo: «È una morte assurda. Il dramma è difficile da affrontare non si sa nemmeno cosa fare e come fare. Ed è il dramma di mia sorella e di mio cognato e dell'altro figlio che ha 19 anni». I due secondo l'uomo erano andati insieme a vedere la partita del Napoli in un bar. «Poi non sappiamo cosa è successo. Confusi con due ladri? Al momento c'è riserbo degli inquirenti, aspettiamo».
Chi erano Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro
Famiglie normali, semplici, entrambi i ragazzi – entrambi residenti a Portici – non avevano la benché minima relazione con elementi della criminalità locale, erano incensurati. Un elemento importante in zone in cui gli agguati e le vendette avvengono sempre per controllo del territorio, spaccio di droghe e racket. Che Giuseppe e Tullio fossero due giovani tranquilli è stato subito chiaro ai carabinieri di Ercolano che indagano sul duplice omicidio avvenuto nella semi-deserta via Marsiglia, una strada sterrata immersa nel verde, con tanti manufatti abusivi e terreni coltivati. Una zona conosciuta soprattutto per due motivi: lì si va a parcheggiare l'auto se si va a giocare nei vicini campi di calcetto o se si vuole stare in intimità o comunque in discrezione, da soli o con qualcuno.
Le dichiarazioni di Palumbo ai carabinieri
Sappiamo parte di ciò che ha Palumbo – che potrebbe essere messo in stato di fermo per l'omicidio dei ragazzi – ha detto: l'autotrasportatore, già vittima di furti, ha dichiarato ai carabinieri nel primo interrogatorio che ha visto i due, ha preso la pistola legalmente detenuta, ha sparato non una, non 2, ma 6 volte; i ragazzi hanno provato a scappare, ma la vettura ha fatto pochi metri, una carambola ed ha perso una ruota.
Sei proiettili esplosi, due hanno colpito i ragazzi alla testa
I proiettili esplosi da Vincenzo Palumbo hanno trapassato il parabrezza; due hanno colpito alla testa Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro, ammazzandoli sul colpo; i primi rilievi dei carabinieri indicano che il duplice omicida era posizionato frontalmente all'auto.
"Venite, ho sparato a due ladri"
A chiamare i carabinieri è stato proprio Palumbo, dicendo di avere sparato a «due ladri». Non erano due ladri. Le forze dell'ordine stanno cercando testimoni fra i pochi vicini di Palumbo in una zona con rade villette e grandi spazi verdi. Alcuni hanno riferito di aver sentito i colpi ma pensato fossero dei botti , come se ne fanno esplodere spesso (e spesso senza motivo) tra Napoli e provincia. Lo dice una vicina di casa, Sonia. Ora le due salme sono al Policlinico di Napoli in attesa della nomina del medico legale che eseguirà l'autopsia.
La dichiarazione del sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto in merito all'uccisione di due giovani di 26 e 27 anni in via Marsiglia:
La nostra città è sconvolta da quanto accaduto la scorsa notte a San Vito. Una tragedia che ha colpito profondamente la nostra comunità. Questo è il momento del silenzio. Il mio pensiero come sindaco e come padre è per le famiglie colpite da questa immane tragedia.