Stellantis, il sindaco di Pomigliano: “Preoccupato, la fabbrica è presidio di legalità”
Lo stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco è "un presidio di legalità". A dirlo è il primo cittadino della cittadina in provincia di Napoli, Raffaele Russo. La questione dello stabilimento è ormai nota, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi dell'amministratore delegato del gruppo, che dopo aver detto che, in caso di assenza di nuovi sussidi da parte dello Stato all'acquisto dei veicoli elettrici, si sarebbero messo a rischio i lavoratori di Pomigliano e Mirafiori, aveva poi chiarito che "per raggiungere l’obiettivo del milione di auto prodotte annualmente in Italia entro il 2030 ci servono tutti gli impianti italiani, inclusi Mirafiori e Pomigliano D’Arco".
Parole che, soprattutto a Pomigliano d'Arco, non sono passate inosservate. "La prima dichiarazione di Tavares mi ha preoccupato", ha detto il sindaco Lello Russo, "perché dice che il fiore all'occhiello del gruppo potrebbe chiudere. Ma la seconda, quando dice che è tutto ok, mi ha preoccupato ancora di più". Russo ha anche spiegato in consiglio comunale di voler "conoscere il piano industriale per lo stabilimento", ricordando anche che Pomigliano d'Arco "è una città sana, dove non c'è una camorra organizzata, perché Pomigliano è una città industrializzata e sindacalizzata. La fabbrica è presidio di legalità".
Allo stesso Consiglio comunale, inoltre, era stato invitato anche Tavares, che però non è arrivato, né ha mandato "almeno due righe di scuse nelle quali diceva che non sarebbe venuto", ha aggiunto Russo, che ha poi sottolineato:
Faremo sapere ai vertici del gruppo quali sono i loro diritti, ma soprattutto quali sono i doveri verso la nostra città, che li ospita. L'obiettivo del Consiglio era soprattutto quello di unire tutte le forze politiche e sociali, di ogni colore, mettendo da parte le divergenze in nome della difesa del lavoro. E penso che ci siamo riusciti.