Stallone è il mastino napoletano più bello d’Europa: ha vinto il titolo a Budapest
Si chiama Stallone il mastino più bello d'Europa. Arriva da Scisciano, comune a ridosso di Nola nella provincia di Napoli, nato e cresciuto nell'allevamento Del Nolano De Falco Iovane. Un trionfo arrivato proprio a ridosso di Capodanno, durante l'European Dog Show che si è tenuto a Budapest, in Ungheria. Stallone ha vinto nella categoria "best of breed", ovvero migliore esemplare della propria razza per quanto riguarda i mastodontici mastini napoletani.
La notizia è subito rimbalzata attraverso i social da Budapest a Napoli, dove Stallone è rientrato assieme ai suoi allevatori già a Capodanno. L'allevamento Del Nolano De Falco Iovane è specializzato dal 1960 proprio nei mastini napoletani, una razza appartenente al genere dei molossi e particolarmente diffusa in tutto il Sud Italia da millenni.
Il mastino, napoletano da oltre 2mila anni
Originario con ogni probabilità del Medio Oriente, le prime tracce dei mastini napoletani risalgono al IX secolo avanti Cristo, raffigurati perfino in antichi bassorilievi assiri e babilonesi. Furono proprio fenici e soprattutto romani a importarlo nel resto d'Europa ed in particolare in Italia: i romani ne fecero una razza a parte, il canis pugnax, che veniva utilizzato in guerra proprio per la sua potenza (i romani di Britannia da lui partirono per creare le razze dei Mastiff e dei Bulldog, ndr), ma che veniva utilizzato anche come cane da guardia per le grandi ville dei patrizi romani. Proprio tutto interno al Vesuvio nacquero allevamenti di questa specie, che necessitavano (e necessitano ancora) di ampi spazi. Da allora, si è sviluppato in quello che è oggi il mastino napoletano vero e proprio, il cui "mestiere" è sempre stato quello di difensore a fianco di un umano (di volta in volta, mandriani, cacciatori, eccetera), soprattutto al Sud Italia dove il suo nome divenne quello di cane ‘e presa. Tuttavia, alla fine della seconda guerra mondiale gli esemplari si erano molto ridotti, tanto da essere quasi sparito dai radar. Fu "recuperato" grazie alla tenacia di alcuni allevatori napoletani ed avellinesi, che nonostante tutto ne conservarono la tradizione, salvandone l'antichissima razza.