Stadio Maradona, De Laurentiis: “Mi spiacerebbe lasciarlo, ma è stato fatto nel ’59 e massacrato nel ’90”

Si torna a parlare dello Stadio Maradona di Napoli e di Euro 2032: questa volta, però, a parlare è il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, intervenuto alla festa del coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia in corso nel capoluogo partenopeo, e alla quale hanno partecipato anche il sindaco Gaetano Manfredi del Partito Democratico e il ministro dello sport Andrea Abodi. "Nello stadio Maradona ci ha giocato il più grande giocatore di tutto il mondo, mi dispiacerebbe doverlo lasciare", ha spiegato il patron azzurro.
"Stiamo cercando di fare di tutto per rimanere, ma al Maradona non posso parcheggiare 10mila automobili, anche se hanno fatto grandi passi avanti con le metropolitane. Un altro problema del Maradona è dove fare il commerciale", ha proseguito De Laurentiis, che ha poi aggiunto: "io vorrei uno stadio che abbia per i napoletani 65mila posti, più altri 3mila per gli ospiti. Bisogna anche vedere a che livello è la vetustità, perché è stato fatto nel 1959 ed è stato massacrato nel 1990″, ha puntualizzato De Laurentiis.
Al ministro Abodi lì presente, il patron del Calcio Napoli ha poi espressamente richiesto di fare "una richiesta a Meloni, quella di mettere un occhio nel calcio. Esiste una legge per la quale per creare l'equilibrio economico finanziario dei club, sempre indebitatissimi, abbiamo detto ‘facciamo uno stadio' dandovi il permesso di costruire anche quanto di commerciale sia necessario per contribuire all'equilibrio economico finanziario del club stesso. Il problema non è solo questo", ha spiegato ancora il numero uno partenopeo, "dovresti poi dire che le Soprintendenze non dovrebbero metterci bocca, che con lo sport non c'entrano nulla", e chiudendo poi con un "bisogna intervenire". Anche perché ottobre 2026 è più vicino di quanto sembri, e con esso anche la decisione ufficiale sugli stadi di Euro 2032 che l'Italia consegnerà alla Uefa.