Il vaccino russo Sputnik V ha seri problemi: gelo in Campania, De Luca lo aveva prenotato
Il vaccino russo Sputnik V contro il Covid-19 contiene un virus in grado di replicarsi, dice l'Anvisa, l’agenzia nazionale brasiliana deputata alla regolamentazione dei farmaco, che parla di «grave caso di non conformità». E sempre poche ore fa, la direttrice dell'Istituto statale per il controllo dei farmaci (Sukl) Irena Storova, ripresa dall'agenzia di stampa "Ctk" ha dichiarato che la documentazione sul vaccino anti Covid russo Sputnik V fornita alla Repubblica Ceca «è insufficiente per una valutazione dei rischi e dei benefici».
Informazioni che rimbalzano da un Paese all'altro e deflagrano anche in Italia e in Campania, dove il presidente della Regione Vincenzo De Luca da un mese ormai porta avanti una campagna pro-Sputnik, attaccando a più riprese l'ente di farmacovigilanza italiano, l'Aifa, sostenendo che «dorme», ovvero che è troppo lenta nel concedere il via libera all'utilizzo delle fiale. La Campania ha stipulato un pre-accordo, vincolato all'approvazione di Ema e Aifa, per l'acquisto di 3,5 milioni di dosi di vaccino russo.
Ora, però, la doccia fredda: se davvero Sputnik ha seri problemi è chiaro che si dilateranno, di molto, i tempi di analisi del vaccino e che quindi l'accordo firmato e tanto pubblicizzato dalla Campania rischia di valere meno della carta su cui è scritto. Qualche giorno fa il virologo Roberto Burioni aveva bacchettato il governatore campano chiedendogli di non fare pressione su Aifa per l'approvazione del preparato russo.
Proprio oggi, peraltro, De Luca, parlando dei vaccini, stranamente non ha fatto più cenno a Sputnik, suo "cavallo di battaglia" ad ogni polemica, ed è ritornato invece a parlare del numero di fiale fornite dal governo alla Campania:
Ad oggi la Campania ha ancora 207mila vaccini in meno rispetto alla popolazione. È uno scandalo nazionale di cui non si parla. Ancora oggi, incredibilmente, nella regione a più alta densità abitativa d'Italia, sottraggono a 207mila cittadini campani il vaccino a cui hanno diritto. A Caserta abbiamo una percentuale di utilizzazione dei vaccini che è la più alta della regione, oltre il 94%. Questo ci dà fiducia, ma il problema è avere vaccini.