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Spari a Fuorigrotta vicino al bar del boss Troncone, Polizia negli ospedali alla ricerca di feriti

Colpi di pistola sono stati segnalati in via Caio Duilio, a Fuorigrotta. Sul posto Polizia di Stato e polizia Locale. Le forze dell’ordine alla ricerca di feriti. Potrebbe essere stato un agguato.
A cura di Nico Falco
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Via Caio Duilio, Fuorigrotta (Foto da Facebook)
Via Caio Duilio, Fuorigrotta (Foto da Facebook)

Dei colpi d'arma da fuoco sono stati segnalati poco dopo le 19 di oggi, 11 febbraio, in via Caio Duilio, quartiere Fuorigrotta, nella periferia occidentale di Napoli; ci sarebbe un ferito, anche se su questo aspetto non ci sono per il momento conferme. Sul posto sono arrivate le volanti della Polizia di Stato e della Polizia Locale. Al momento non è chiaro se si sia trattato di una intimidazione, di un agguato fallito o di una lite degenerata: nessuno si è presentato al Pronto Soccorso del vicino ospedale San Paolo, la polizia sta accertando la presenza di eventuali feriti negli altri ospedali cittadini.

Sul posto non sarebbero stati trovati sangue o bossoli; nessuna traccia nemmeno del ragazzo che alcuni dei testimoni affermano di avere visto fino a poco prima steso a terra al centro della carreggiata. La dinamica resta quindi tutta da chiarire, al vaglio degli investigatori anche i nastri di alcune videocamere di sorveglianza che, puntate su quel tratto di via Duilio, potrebbero avere ripreso quello che è successo e aiutare nelle indagini. Il caos generato ha mandato in tilt la zona, il traffico è rimasto a lungo bloccato.

Il punto si trova a pochi metri dal bar di famiglia del boss Vitale Troncone, rimasto gravemente ferito in un agguato nella mattina del 23 dicembre scorso. A novembre, davanti al vicino distributore di carburante, era stato ucciso in un agguato Andrea Merolla, nipote di Troncone. I due episodi si collocherebbero nella faida di camorra di recente scoppiata a Fuorigrotta tra i clan e che coinvolgerebbe anche la malavita organizzata di altri quartieri limitrofi; la notte del 1 gennaio, nel Rione Lauro, era stato ucciso il 43enne Salvatore Capone, ritenuto collegato al clan Esposito di Bagnoli e considerato dagli inquirenti punto di raccordo tra la mala di Fuorigrotta e il clan Licciardi dell'Alleanza di Secondigliano.

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