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Spari e incendi per cacciare il clan Notturno da Scampia, in manette 5 dei Raia

Blitz a Scampia, 5 arresti nel gruppo Raia: avrebbero cacciato gli affiliati al clan Notturno con attentati intimidatori con proiettili e incendi.
A cura di Nico Falco
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Avrebbero messo a segno una serie di raid intimidatori, a suon di proiettili e con incendi, per cacciare da Scampia gli affiliati al clan Notturno: in manette sono finite cinque persone, tutte ritenute legate al gruppo malavitoso Raia, accusate di estorsione e porto abusivo di armi da fuoco con l'aggravante del metodo mafioso. L'ordinanza di misura cautelare in carcere, eseguita dalla Squadra Mobile e dal commissariato di Scampia, è stata emessa dal gip di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Incendi e proiettili per cacciare i Notturno

Le indagini, in carico alla Polizia di Stato, erano state avviate nello scorso mese di ottobre, quando erano state registrate frizioni tra i Notturno e i Raia per il controllo delle attività illecite nei lotti TA e TB del quartiere della periferia nord di Napoli. In questo contesto si collocherebbero diversi episodi risalenti alle scorse settimane, che avrebbero portato all'allontanamento di alcuni esponenti della famiglia Notturno da Scampia: incendi dolosi innescati con lo spargimento di liquido infiammabile, colpi di pistola esplosi davanti agli edifici. La misura cautelare è stata eseguita alle prime ore di oggi, 12 dicembre; agli arresti, con destinazione carcere, Francesco Raia, 45 anni, Francesco Esposito, 42 anni, Tommaso Rusciano, 44 anni, Salvatore Gemito, 23 anni, e Salvatore Russo, 26 anni.

L'attore di Gomorra picchiato e cacciato di casa

Il gruppo Raia di recente si sarebbe reso responsabile di un altro episodio, sempre a Scampia: avrebbe picchiato e cacciato di casa Salvatore Abruzzese, un passato come giovane attore nel film Gomorra in cui interpretava il 13enne Totò e di recente arrestato per spaccio di droga. A settembre due affiliati ai Raia erano stati arrestati con l'accusa di avere costretto Abruzzese e la madre a lasciare l'abitazione di Scampia di cui erano legittimi assegnatari, vicenda risalente al luglio 2021, col pretesto di un debito non pagato di poche decine di euro.

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