Spari contro il bar alla Riviera di Chiaia, ferito il figlio del boss della Torretta

Il colpo di pistola sarebbe arrivato dalla strada, da due persone in scooter che si sarebbero fermate all'altezza del bar della Riviera di Chiaia, nel centro di Napoli, e avrebbero sparato mirando verso l'attività. Ricostruzione ancora in corso, per il ferimento di un giovane di 24 anni; si tratta del figlio di Rosario Piccirillo "il Biondo", ritenuto boss della zona della Torretta, e del fratello di Antonio Piccirillo, entrambi di recente arrestati con l'accusa di avere imposto il pizzo a diversi imprenditori della zona.
Ferito il figlio del boss della Torretta di Mergellina
È accaduto alle 4 del mattino di oggi, 21 febbraio, sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli. Stando alle prime ricostruzioni il giovane, già noto alle forze dell'ordine, sarebbe stato colpito mentre si trovava in compagnia di altre persone all'interno del bar Aurelio, al civico 63 della Riviera di Chiaia. I responsabili si sarebbero dileguati subito dopo avere premuto il grilletto e, prima di sparare, non avrebbero detto nulla.
Il giovane, già noto alle forze dell'ordine, è stato accompagnato al Pronto Soccorso dell'ospedale San Paolo di Fuorigrotta per una ferita al polpaccio destro; è stato medicato ed è stato escluso il pericolo di vita. Tra le ipotesi al vaglio, quella secondo cui l'obiettivo fosse proprio il 24enne, per motivi che restano da accertare. Sul luogo i militari hanno rinvenuto e sequestrato un bossolo. Acquisite le registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire la dinamica.
L'arresto di Rosario Piccirillo e del figlio Antonio
Rosario Piccirillo e il figlio Antonio, rispettivamente padre e fratello del 24enne, erano stati arrestati dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato nell'ottobre scorso. L'indagine dei carabinieri era partita dalle denunce della tiktoker Rita De Crescenzo, che aveva raccontato di essere stata minacciata dal figlio del boss nel 2021.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti il giovane, 28 anni, che negli anni scorsi aveva preso pubblicamente le distanze dalla camorra e rinnegato il padre, avrebbe preteso di gestire alcune boe che fanno parte dell'ormeggio gestito da Salvatore Bianco, marito della De Crescenzo, e nelle minacce avrebbe fatto riferimento al padre detenuto e, quindi, al clan di camorra federato all'Alleanza di Secondigliano.