video suggerito
video suggerito

Spari al Lido Azzurro, il retroscena dell’agguato a Torre Annunziata, scattato dopo sguardo di sfida

In carcere un 18enne con legami di parentela con affiliati al clan Gionta, in via di identificazione il complice. L’obiettivo era riuscito a scappare illeso.
A cura di Nico Falco
28 CONDIVISIONI
Immagine

Tutto sarebbe partito da uno "sguardo di sfida": sarebbe bastato questo per portare all'agguato andato in scena lo scorso 19 luglio a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, quando due persone hanno fatto irruzione nel Lido Azzurro armate di pistola e fucile e hanno cominciato a sparare tra i bagnanti, mirando a un uomo che è riuscito a fuggire. Uno dei presunti responsabili, un 18enne ritenuto vicino al clan Gionta, è stato bloccato lo scorso 26 luglio: è accusato di tentato omicidio, di strage e di detenzione e porto di armi da sparo, con l'aggravante del metodo mafioso.

Agguato nel Lido Azzurro, fermato un 18enne

Il ragazzo, S. D. A., con precedenti di polizia e legato da vincoli di parentela con affiliati al clan Gionta, è stato individuato grazie alle attività investigative già in corso dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata ed ai successivi accertamenti svolti dai poliziotti della Squadra Mobile di Napoli e del commissariato di Torre Annunziata. Gli elementi raccolti hanno portato al fermo, emesso il 26 luglio dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Il 29 luglio il gip del Tribunale di Torre Annunziata non ha convalidato il fermo, non ritenendo sussistente il pericolo di fuga, ed ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere per tutti i reati contestati ed escludendo l'aggravante del metodo mafioso soltanto per il delitto di strage.

Gli spari tra i bagnanti in spiaggia

Il raid risale allo scorso 19 luglio, in pieno giorno. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti il 18enne avrebbe avuto una discussione per futili motivi con uno dei bagnanti e sarebbe stato durante quel diverbio che l'uomo gli avrebbe rivolto "uno sguardo di sfida". Il giovane avrebbe quindi organizzato rapidamente il blitz, con l'aiuto di un complice che al momento resta da identificare. I due, tornati con una pistola e un fucile, come raccontato da diversi testimoni non si sono fatti scrupolo di sparare tra la folla di bagnanti, col rischio di ferire anche estranei che si fossero trovati sulla traiettoria di tiro; il reale obiettivo, invece, era riuscito a scappare e a mettersi in salvo.

Il flash mob dei cittadini

Il 27 luglio c'era stato un flash mob in risposta all'agguato al Lido Azzurro, organizzato dal "Coordinamento 19 luglio Torre Annunziata", composto da cittadini e da numerose associazioni locali, con punto di incontro l'area esterna alla struttura balneare. L'obiettivo era di riunire con una catena umana che simbolicamente unisse i cittadini dal Capo Oncino al Lido Mappatella. Durante l'evento alcuni bambini, presenti al Lido Azzurro durante l'agguato, hanno consegnato al sindaco Corrado Cuccurullo dei disegni e una lettera con la quale esprimevano la loro fiducia nelle Istituzioni e nelle forze dell'ordine e il desiderio che non si ripetano più episodi del genere. Il giorno prima, il 26 luglio, nella sala giunta del Comune si era tenuto l'incontro del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari.

28 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views