Spaccio di droga nel carcere di Fuorni, la droga portata dal dipendente della cooperativa: 9 arresti
Avrebbe dovuto occuparsi del recupero e del reinserimento dei detenuti ma, secondo le accuse, aveva sfruttato la possibilità di entrare in carcere per portare dietro le sbarre la droga da spacciare. Circostanza che riguarda un dipendente di una cooperativa che è finito in manette, in esecuzione di una ordinanza cautelare, insieme agli altri presunti appartenenti a una associazione che spacciava stupefacenti nel quartiere salernitano di Mercatello e nel carcere di Fuorni. Complessivamente, al termine delle indagini del Nucleo Investigativo di Salerno, sono state arrestate nove persone.
Gli indagati sono stati ritenuti responsabili di associazione dedita allo spaccio di crack, cocaina e hashish. Le attività dei criminali si sarebbero concentrate tra il 2020 e il 2021, quando la cooperativa, che è risultata completamente estranea ai fatti, gestiva un progetto lavorativo d'inclusione per i detenuti, che dovevano occuparsi di confezionare mascherine per l'emergenza Covid-19.
Nell'attività illecita risulta coinvolto anche un detenuto che, ha secondo il gip, nel periodo dei traffici ricostruiti dai militari, faceva da tramite tra l'interno e l'esterno del carcere beneficando dei permessi premio e introduceva gli stupefacenti insieme al dipendente della cooperativa. In carcere sono finiti Antonio Abate, ritenuto promotore ed organizzatore dell'associazione, e Alessandro Rinaldi, Natale Memoli, Silvia Pappalardo, Antonio D'Elia, Francesco Mercadante, Prisco Giorgio e Raffaele Grillo in qualità di partecipi; per il nono indagato destinatario di misura, Giulio Placanico, sono stati disposti i domiciliari.