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“Sotto choc per l’omicidio, ma Pannarano non è un paese dell’orrore” parla il sindaco a Fanpage.it

Il sindaco di Pannarano, Antonio Iavarone, a Fanpage.it: “Nessuno poteva immaginare una cosa simile. Valutiamo la possibilità del lutto cittadino”
Intervista a Antonio Iavarone
sindaco di Pannarano, in provincia di Benevento
A cura di Pierluigi Frattasi
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Antonio Iavarone, sindaco di Pannarano (Benevento)
Antonio Iavarone, sindaco di Pannarano (Benevento)

"Come amministrazione tutta ci stringiamo al dolore dei familiari. La comunità è sgomenta e sotto choc per un episodio che sembra così efferato, se dovessero essere confermati i fatti risultanti dalle prime indagini. La nostra è una comunità tranquilla, di certo non abituata ad un episodio del genere. Siamo tutti devastati". A parlare a Fanpage.it è Antonio Iavarone, sindaco di Pannarano – eletto alle ultime amministrative dell'8-9 giugno scorsi – il piccolo comune di 2mila abitanti nella provincia di Benevento, dove ieri sera si è consumato un violento omicidio che ha visto coinvolti due fratelli, Annibale e Benito Miarelli.

Annibale, di circa 65 anni sarebbe stato ucciso e decapitato con un'ascia dal fratello 57enne, nell'abitazione nella quale convivevano in via Piano. Un episodio di estrema violenza che ha scosso tutta la comunità che vive a cavallo delle due province di Benevento e Avellino. "Stiamo valutando la possibilità del lutto cittadino", aggiunge il sindaco Iavarone. Pannarano è un piccolo centro della zona di Montesarchio, nella provincia di Benevento, come detto, ma si trova al confine con Avellino. Un paese di lavoratori, dove le occupazioni principali e tradizionali sono l'agricoltura e il turismo.

Sindaco, come avete appreso della notizia?

Siamo un paese tranquillo. Era totalmente inimmaginabile una cosa del genere. Adesso la difficoltà maggiore è che ci ritroviamo in una bufera mediatica. Sembra che il nostro paese sia diventata una città dell'orrore. Mi dispiace perché abbiamo tante bellezze da offrire, ma mi rendo conto che l'episodio è tragico e dobbiamo farci forza.

Conosceva i due fratelli?

Il Paese è piccolo e si può dire che ci conosciamo quasi tutti. La vittima aveva vissuto a Roma, dove lavorava come operaio in una ditta di montaggio infissi di alluminio. Ha avuto, purtroppo, una serie di vicessitudini tragiche. Ha perso un figlio 30enne e recentemente aveva subito la scomparsa della moglie. Aveva deciso di tornare ed era andato a convivere nella casa familiare dove viveva da decenni il fratello. Forse la convivenza era difficile. L'altro fratello era disoccupato e assistito dai servizi sociali. Una famiglia perbene nel complesso. Nessuno poteva prevedere una cosa del genere.

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