Sorrento, lavapiatti trovato morto nel parcheggio dell’hotel: aperta inchiesta
Sarebbe morto per un malore improvviso Francesco Cioffi, 73 anni, lavapiatti e lavapentole originario di Castellammare di Stabia, trovato morto nel pomeriggio di sabato scorso in un parcheggio di un albergo di Sorrento. La famiglia, assistita dal legale Michele Riggi, aveva sporto denuncia e chiesto di fare luce su quanto accaduto dopo il suo ritrovamento senza vita. E l'autorità giudiziaria ha disposto per questo l'autopsia sul corpo dell'uomo. Secondo le prime ricostruzioni fatte dagli investigatori, l'uomo potrebbe essere morto per un malore. Ad ucciderlo potrebbe essere stato un infarto fulminante.
Il medico legale sul posto ha riscontrato che non ci sarebbero stati segni di violenza. Le escoriazioni che sono state trovate sulla fronte, sul capo e sulle ginocchia sarebbero, quindi, riconducibili alla caduta successiva al malore. I parenti hanno presentato denuncia per i ritardi che si sarebbero verificati e l'autorità giudiziaria ha disposto l'autopsia. La salma è ancora sequestrata.
Il corpo del 73enne sarebbe stato ritrovato adagiato su un lettino sdraio, di quelli usati per la piscina, con alcune ferite. Gli occhiali con i vetri rotti erano riposti in un borsello. I magistrati avevano disposto l’autopsia sul corpo dell’inserviente per fornire ulteriori elementi utili a chiarire quanto accaduto. Dai primi riscontri, invece, sembra che il decesso sia legato a un malore. L'uomo, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe dovuto finire il turno di lavoro attorno alle ore 18,30 di sabato. Ma solo in tarda serata i familiari sarebbero venuti a conoscenza della sua scomparsa dai carabinieri di Sorrento. Altro elemento che aveva inizialmente destato sospetti era l'assenza degli abiti da lavoro, che inizialmente non sarebbero stati ritrovati dagli investigatori.
Il racconto della moglie
Secondo il racconto della moglie, Cioffi avrebbe dovuto partecipare con lei ad una festa e aveva avvertito la consorte che avrebbe fatto tardi a causa di un imprevisto sovraccarico di lavoro. Anche su questo aspetto al momento gli inquirenti – sul caso indagano i carabinieri di Sorrento – hanno assunto delle informazioni che potrebbero rivelarsi utili per ricostruire le ultime ore di vita del lavapiatti di Castellammare di Stabia. Indagini che non potranno invece fare affidamento sulle immagini raccolte da telecamere private: nell'area dove è stato ritrovato il corpo senza vita dell'uomo infatti non sarebbe presente alcun sistema di videosorveglianza.