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Sorelle sfregiate con l’acido, per gli inquirenti la zia non ha detto tutta la verità

Secondo gli inquirenti la zia delle due ragazze avrebbe fornito un racconto che è in contrasto con le prove e gli elementi raccolti fino ad ora.
A cura di Valerio Papadia
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Il luogo del ferimento - Foto di Gaia Martignetti/Fanpage.it
Il luogo del ferimento – Foto di Gaia Martignetti/Fanpage.it

Non convince gli inquirenti il racconto della giovane 20enne che, nella giornata di ieri, ha ammesso di aver gettato dell'acido in faccia alle sue due nipoti acquisite, le due sorelle di 23 e 17 anni che sono state ferite la sera del 30 maggio scorso a Napoli, mentre passeggiavano in corso Amedeo di Savoia. La donna è stata sottoposta a fermo nella serata di ieri, martedì 31 maggio, dagli uomini della Squadra Mobile della Questura partenopea a dagli agenti del commissariato San Carlo all'Arena, indiziata per il reato di "deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso": l'indagata, dopo essersi resa irreperibile subito dopo il fatto, ha confessato spontaneamente di aver gettato il liquido corrosivo sul volto delle due giovani donne, addossandosi tutta la responsabilità dell'accaduto.

Quanto raccontato dall'indagata riguardo la sera dell'aggressione, però, come detto non avrebbe convinto gli inquirenti, che in una nota della Procura di Napoli – titolare delle indagini – parlano di "dichiarazioni, allo stato non riscontrate, in contrasto con il quadro probatorio acquisito".

Si cercano le altre persone che hanno partecipato all'aggressione

Intanto, gli investigatori sono al lavoro per indentificare le altre persone che hanno preso parte all'aggressione. Le due sorelle, la sera del 30 maggio, stavano percorrendo in scooter corso Amedeo di Savoia – la strada che collega Capodimonte e il Rione Sanità al Museo Nazionale e al centro storico di Napoli – quando il mezzo è stato accerchiato da almeno altre sei persone, anch'esse a bordo di alcuni scooter; il passeggero di uno di questi ha gettato l'acido sul volto delle due.

Le due sorelle rischiano ferite permanenti

Subito dopo l'aggressione, le due sorelle sono state soccorse e trasportate all'ospedale Cardarelli. La maggiore delle due ha riportate ustioni alla guancia e al braccio destro, mentre la minore ha riportato ustioni al naso e alla guancia destra. Entrambe sono state dimesse, ma dovranno sottoporsi ad ulteriori accertamenti per scongiurare che le ferite possano essere permanenti.

L'auto delle due ragazze era stata incendiata tre settimane fa

Nel calderone delle indagini gli inquirenti hanno inserito anche un fatto inquietante capitato alle due sorelle circa tre settimane fa, che potrebbe però anche non essere collegato con l'aggressione: l'automobile utilizzata dalle due ragazze, una Smart – intestata al padre – la notte tra il 10 e l'11 maggio era stata data alle fiamme.

Il prefetto: "Gesto inqualificabile"

Il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, definisce ‘inqualificabile' il raid nel corso del quale sono state sfregiate a Napoli due sorelle, dopo il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica:

È un gesto non ricollocabile nel tema dell'ordine e della sicurezza ma in quello più ampio del disagio sociale. Pensare che si esca con bottigliette di acido per deformare una persona è inqualificabile.  Aspettiamo che gli organi investigativi ci diano delle risultanze e ci fa piacere che in questo come in altri casi, come quanto avvenuto a Marechiaro, hanno individuato i responsabili. È comunque un dato di fatto che ci sia stata un aumento della violenza sia a livello giovanile che generale.

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