Sorelle minori costrette a prostituirsi per 10 euro: vendute dalla madre al cliente abituale
La madre portava con sé le figlia minorenni al centro commerciale, dove incontrava il cliente. Poi andavano tutti a casa di lui, dove avvenivano i rapporti sessuali con le ragazzine in cambio di pochi spiccioli: appena una decina di euro, che restituiscono la misura della storia di degrado che arriva da Pompei e Scafati, dove finisce la provincia di Napoli e comincia quella di Salerno. Stamattina, 21 novembre, sono scattati gli arresti: madre, padre e il terzo indagato, identificato come cliente abituale, sono stati portati tutti nel carcere di Fuorni.
Le indagini, apprende Fanpage.it da fonti qualificate, sono cominciate un paio d'anni fa, quando una donna si è presentata nel commissariato di Pompei e ha raccontato la situazione che riguardava una sua conoscente e, soprattutto, i figli di lei, all'epoca tutti minorenni: due sorelle di circa 16 e 13 anni e un maschietto di meno di 10 anni. Situazione delicatissima, che i poliziotti hanno ricostruito tassello dopo tassello. In particolare, hanno scoperto di quegli incontri che avvenivano da circa due anni in un centro commerciale della zona, e a cui seguivano poi i rapporti sessuali: le ragazzine erano costrette ad assistere o, in cambio di soldi, a partecipare.
Il padre è accusato di molteplici abusi nei confronti dei figli: secondo la ricostruzione che ha portato alle tre ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip di Salerno, li avrebbe picchiati più volte, anche con un ferro da stiro e con mestoli. Le accuse di prostituzione minorile e atti sessuali con minore riguardano invece la madre e il terzo indagato; quest'ultimo è accusato anche di possesso di materiale pedopornografico, ritrovato dai poliziotti durante le perquisizioni, risalente anche al 2008 e che non è risultato collegato alla vicenda.