I piatti di pasta sulla pizza napoletana: l’idea di Sorbillo a Milano. A Napoli piacerà?

In cucina nulla è più mutevole della tradizione: rivisitazioni, riletture, scomposizioni o più semplicemente ricette «a modo mio»; anche i capisaldi delle grandi cucine, quelle degli chef stellati francesi, italiani e mittleuropei nel corso degli anni sono stati stravolti per far spazio a nuovi ingredienti, per provare più o meno arditi accostamenti, per portare vicino ai sapori di casa gusti lontani migliaia di chilometri.
Non stupisce, quindi – anche se incuriosisce – che uno dei pizzaiuoli più in vista di Napoli, Gino Sorbillo, abbia deciso di presentare a Milano, terra di novità continue, il matrimonio fra piatti di pasta della cucina napoletana tradizionale e pizza, al posto del classico tricolore pomodoro, basilico e mozzarella.
Si chiama "La cucina sulla pizza" ed è per ora servita a Trattoria Casa Sorbillo a Milano, anche se a Fanpage.it Sorbillo spiega che il progetto è approdare anche all'ombra del Vesuvio con questo tipo di proposta.
Entrando nello specifico: il connubio tra i piatti della tradizione e la pizza non è obbligatorio. Si può infatti scegliere di ordinare un piatto di pasta normale o servito su un disco di pasta bianca. Quali sono le paste proposte? È la cucina di mammà, ovvero la tradizione partenopea: pasta alla Nerano (zucchine fritte e provolone del Monaco); pasta alla Genovese (carne e cipolla); la classica Pasta e patate ‘azzeccata‘ fatta con la pasta mista. E poi: i Polpi alla Luciana, la parmigiana di melanzane o le polpette al ragù.

La trovata di Sorbillo a Milano non è classificabile tra le provocazioni, tra le proposte-choc. Tanto per dirne una, come è stato sottolineato su Facebook, sul gruppo di esperti Foodclubbers, il piatto di pasta nel cesto di pizza o la pizza servita con la pasta sono pietanze ben note (ad esempio la pizzeria Acunzo al Vomero da anni la propone ai suoi clienti) anche a Napoli.
Tuttavia sono in molti a chiedersi se l'idea del più popolare pizzaiuolo napoletano troverà proseliti in città, dove la pizza è un culto e la tradizione non solo una necessità, ma una Regole codificata su base nazionale (il protocollo Dop) e la preparazione così precisa da diventare patrimonio immateriale Unesco. Staremo a vedere.