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Solo l’11,7% dei migranti rimpatriati, Cpr inefficaci: a Napoli presentato il Dossier sull’immigrazione 2023

I Centri di permanenza per il rimpatrio costeranno 42,5 milioni di euro fino al 2025, secondo le previsioni della legge finanziaria varata a fine 2022. Ma il sistema dei Cpr continua ad affondare, senza portare nessun beneficio alla crisi migratoria.
A cura di Vincenzo Piccolo
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Immagine di repertorio
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Nel corso del 2022, su oltre 500.000 stranieri in condizione di soggiorno irregolare nel paese, solo 36.770 hanno ricevuto un'ordinanza di espulsione. È quanto emerge dal "Dossier statistico immigrazione 2023" che sarà presentato il 26 ottobre alle ore 10.30 nella sede di Dedalus Cooperativa Sociale di Napoli, e in tutte le regioni e province autonome, prodotto da IDOS Centro Studi e Ricerche, in collaborazione con Centro Studi Confronti e Istituto di Studi Politici “S. Pio V”.

A sorprendere è che, di questi 500 mila, solo l'11,7% (4.304 persone) è stato effettivamente rimpatriato, un tasso che fa riflettere sull'efficacia delle misure adottate dal governo. Come mostra il rapporto, nonostante l'aumento dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr), il tasso di rimpatrio rimane insufficiente.

Per questo il dibattito pubblico attuale si concentra sulla questione dell'immigrazione irregolare, per arginare i flussi di richiedenti asilo. Il dossier fotografa una discrepanza tra le intenzioni politiche e la realtà dei fatti. Tra cui, e questo è un aspetto chiave del rapporto, l'inefficacia del modello detentivo e dei Cpr dove solo la metà dei trattenuti viene effettivamente rimpatriata. Questi centri hanno enormi costi finanziari, 56 milioni di euro solo per la gestione dell'ultimo triennio, oltre a gravi violazioni dei diritti umani. Nel 2022, 6.383 migranti sono passati nei Cpr, ma solo il 49,4% è stata rimpatriata.

Questo indica che l'espansione delle strutture di detenzione non ha portato a un miglioramento tangibile nella percentuale di rimpatri. Ai costi associati delle politiche di detenzione era stata dedicata anche una parte della legge finanziaria di fine 2022, che aveva previsto una spesa di 42,5 milioni di euro nel triennio 2023-2025 per rafforzare il sistema dei Cpr con 206 nuovi posti, senza contare i costi del personale di polizia e di manutenzione delle strutture.

Riguardo alle nuove politiche introdotte, come il Decreto Cutro, il dossier rivela che queste ampliano la portata della detenzione amministrativa. Il decreto consente la detenzione anche per coloro che richiedono protezione e provengono da Paesi designati come "sicuri", se non dispongono di passaporto o di "idonea" garanzia finanziaria, fissata in 4.938 euro. Questo allargamento delle casistiche per la detenzione solleva preoccupazioni sul rispetto dei diritti umani dei richiedenti asilo.

Questi dati sottolineano, sempre secondo il dossier, la necessità di una riflessione critica sulle politiche attuali in materia di immigrazione in Italia, evidenziando le sfide legate all'efficacia delle misure adottate e ai costi, sia umani che finanziari. Il governo deve tracciare gli obiettivi chiari da raggiungere per affrontare la crescente crisi migratoria e trovare il giusto equilibrio tra diritti umani, sicurezza e accoglienza.

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