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Soldi dalla camorra del Rione Traiano, carabiniere condannato a 6 anni. Assolto il collega: “Il fatto non sussiste”

È stato condannato il carabiniere Giuseppe Bucolo, all’epoca dei fatti in servizio a Bagnoli; assolto, perché “il fatto non sussiste”, il collega Rocco Sabato.
A cura di Nico Falco
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Uno dei carabinieri condannato a 6 anni di reclusione, con interdizione dai pubblici uffici, l'altro assolto "perché il fatto non sussiste": si chiude così il processo con rito abbreviato per Giuseppe Bucolo e Rocco Sabato, i due militari dell'Arma finiti alla sbarra nell'inchiesta contro il clan Baratto-Volpe di Fuorigrotta, nella periferia Ovest di Napoli. La sentenza è stata pronunciata ieri, 24 ottobre, dal gup Fabio Lombardo; le motivazioni verranno rese note entro 90 giorni.

Condannato a 6 anni il carabiniere Bucolo per corruzione

Giuseppe Bucolo era accusato di avere favorito, per anni, il clan dell'area Ovest, intascando pagamenti da diversi gruppi criminali. A fine settembre la Procura di Napoli aveva chiesto 12 anni di reclusione per il luogotenente dell'Arma, sottoposto all'epoca ai domiciliari col braccialetto elettronico. Il suo avvocato, Vincenzo Strazzullo, nel corso della sua arringa aveva sostenuto più volte che quelle accuse derivavano dall'astio che il gruppo criminale provava verso il suo assistito, dovuta al fatto che il militari, per anni in servizio nella Compagnia di Bagnoli, aveva contrastato quel clan.

Ieri il giudice ha pronunciato la condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione con interdizione dai pubblici uffici: assolto per gli altri capi di imputazione, è stato riconosciuto responsabile di corruzione aggravata dal metodo mafioso con Genny Carra, genero del boss Salvatore Cutolo del Rione Traiano, oggi collaboratore di giustizia (condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione).

Il carabiniere Sabato assolto: "Il fatto non sussiste"

L'altro carabiniere sotto processo, Rocco Sabato, assistito dall'avvocato Sabato Graziano, era invece accusato di accesso abusivo ai sistemi informatici dell'Arma con l'aggravante mafiosa: avrebbe effettuato degli accertamenti per conto di un pregiudicato e gli avrebbe rivelato gli esiti. Per lui la Procura aveva invocato 4 anni di reclusione.

Il militare ha però fornito documentazione per provare che quelle verifiche erano state sì fatte, ma per motivi di servizio, e che non c'era stata comunicazione col pregiudicato; inoltre, ha prodotto attestazioni di servizio per dimostrare i risultati operativi, contro il clan che secondo l'accusa avrebbe favorito, nel periodo in cui era impiegato nella stazione di Fuorigrotta. La ricostruzione ha convinto il gup e ha portato all'assoluzione con formula piena.

Camorra di Fuorigrotta, blitz contro i Baratto-Volpe: 11 arresti

Il blitz era scattato il 25 ottobre 2022. I carabinieri avevano arrestato complessivamente 11 persone, perno dell'inchiesta era un giro di usura che sarebbe stato gestito da personaggi gravitanti nell'orbita dei Baratto-Volpe e che avrebbe visto, tra le vittime, anche l'ex difensore del Napoli Giuseppe Bruscolotti. Bucolo era stato arrestato mentre per Sabato, anche lui indagato, non era stata emessa nessuna misura cautelare.

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