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Smantellato il clan delle Case Celesti: c’è anche Crescenzo Marino, figlio di Genny McKay

Avrebbero formato un’associazione camorristica denominata “Clan Marino”: sei persone deferite nelle Case Celesti, c’è anche Crescenzo, figlio di Genny McKay.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Smantellato il clan "Marino" che secondo gli inquirenti operava tra Secondigliano e Scampia: le forze dell'ordine hanno infatti deferito sei persone, tutte gravemente indiziate di aver formato il cartello criminale. Tra loro c'è anche Crescenzo Marino, 25enne e figlio di Genny McKay, (quest'ultimo fratello di Gaetano ‘o moncherino, ex marito di Tina Rispoli, oggi sposata con il cantante neomelodico Tony Colombo, entrambi totalmente estranei ai fatti contestati nell'attuale provvedimento). L'ordinanza di custodia cautelare e il deferimento, emessi dal Tribunale di Napoli, ha raggiunto i sei nella giornata di ieri. Per tutti, che avrebbero avuto la loro roccaforte nel complesso delle Case Celesti, è scattato il deferimento dopo lunghe indagini da parte della Procura partenopea.

Chi sono i sei in custodia cautelare

Sei le persone raggiunte oggi dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli: si tratta di Crescenzo Marino, 25enne e figlio di Gennaro Marino detto Genny McKay; Maddalena Imperatore, 39 anni (moglie del boss Roberto Manganiello); Lorenzo Celentano, 27 anni; Mariano Isaia, 47 anni; Raffaele Barretta, 43 anni; Mario Attrice, 39 anni. Per tutti, il reato ipotizzato è quello di aver messo in piedi un'associazione camorristica, il "clan Marino", operativo nei quartieri di Secondigliano e Scampia.

Le indagini partite per catturare Roberto Manganiello

Proprio per la cattura di Roberto Manganiello sono partite le indagini che hanno portato alle sei misure cautelari di oggi. Manganiello (marito di Maddalena Imperatore, una delle sei persone coinvolte nell'ordinanza eseguita ieri), era infatti stato raggiunto da un provvedimento restrittivo emesso dal Tribunale di Napoli perché gravemente indiziato dei reati di duplice omicidio aggravato dal metodo mafioso, porto abusivo e detenzione illegale di armi.

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