Silvia Nowak uccisa e poi bruciata, l’avvocato del marito: “Le telecamere lo scagionano, ora vogliamo il responsabile”
Proseguono in tutte le direzioni le indagini sulla morte di Silvia Nowak, la donna il cui corpo è stato ritrovato venerdì scorso, seminudo e carbonizzato, nella frazione Ogliastro Marina di Castellabate, in Cilento. Al momento nessuna pista è stata esclusa dagli inquirenti, che lavorano a ritmo serrato per ricostruire gli ultimi attimi di vita della donna di nazionalità tedesca ma da anni residente in Cilento. L'avvocato Felice Carbone, legale del marito di Silvia Novak, ha spiegato ai microfoni della Rai che per quanto riguarda l'uomo "c'è una prova regina che lo scagiona: una ripresa video che mostra come, mentre Silvia usciva di casa, lui stava riposando. Dunque le ipotesi sono due", spiega l'avvocato, "o quella del femminicidio, che però mi sembra nel tempo stia sfumando, oppure un omicidio. Perché se Silvia è stata uccisa, è stata uccisa da qualcuno che la conosceva bene".
Anche il marito della donna ha rilasciato in prima persona poche parole, agli inviati di Mediaset: "Io ora sono qui che aspetto, sono arrabbiato e voglio solo che le forze dell'ordine facciano il loro lavoro e indaghino per trovare l'assassino della mia compagna. Capisco che facciate il vostro lavoro, ma ora capite me: niente più parole", ha detto l'uomo in tedesco. Indagini che proseguono in tutte le direzioni: c'è attesa per l'esito dell'autopsia, che saranno depositati entro sessanta giorni, ma nel frattempo si scava nella vita di Silvia Nowak e si cerca di ricostruire a fondo tutta la vicenda. L'invito, rivolto a chi conosceva Silvia e a chi possa aver visto qualcosa, è quello di collaborare con le forze dell'ordine: invito che anche l'avvocato Carbone ha rilanciato, sottolineando che "anche un particolare può portare alla soluzione di questo caso".