Siamo nel 2023 ma nella raccolta dei pomodori c’è ancora gente trattata come schiavi
Siamo nel 2023 e certe scene si speravano superate, archiviate in un passato non rimpianto. Purtroppo, invece, i controlli coordinati dall'Ispettorato del lavoro e dalla Guardia di Finanza condotti nella settimana a ridosso del Ferragosto, nel territorio di Giugliano, dove operano attività agricole legate alla raccolta del pomodoro hanno dimostrato il contrario: la raccolta di pummarole è ancora soggetta a pesantissime irregolarità in termini di sicurezza e orari, di sfruttamento. Insomma: schiavitù.
All'operazione hanno preso parte 12 Ispettori del Lavoro e 10 militari delle Fiamme Gialle, che si sono avvalsi della collaborazione di due mediatori culturali dell'Ooim (Organizzazione internazionale migranti). Tre le ditte ispezionate, risultate tutte irregolari sotto l'aspetto lavoristico, previdenziale e della sicurezza sui luoghi di lavoro. In particolare, è stata accertata la presenza, su 13 posizioni lavorative esaminate, di 9 lavoratori in nero, uno dei quali non occupabile in quanto extracomunitario privo di permesso di soggiorno.
Sono state riscontrate, inoltre, numerose violazioni della normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per mancata consegna dei dispositivi di sicurezza, omessa sorveglianza sanitaria, assenza della prevista informazione e formazione. Per due aziende è stata disposta, altresì, la sospensione dell'attività imprenditoriale, in quanto occupavano una percentuale di lavoratori irregolare pari o superiore al 10%.
Saranno contestate sanzioni amministrative per circa 30.000 euro, oltre ai recuperi previdenziali e assicurativi, nonché adottati i previsti provvedimenti di prescrizione in materia di salute e sicurezza. È stato segnalato alla Procura della Repubblica di Napoli Nord un datore di lavoro per l'illecito impiego di lavoratori privi di permesso di soggiorno e per sfruttamento del lavoro, ex art. 603 bis del codice penale.