Si spara in testa per giocare alla roulette russa: perché il 19enne non è morto
Al Pronto Soccorso ci era arrivato con un pezzo di metallo conficcato nella tempia, che era rimasto incastrato e sporgeva dal cranio. Solo dopo si è capito quello che era successo: il 19enne si era sparato alla testa mentre giocava alla roulette russa con un amico 17enne. Come nel film "Il cacciatore", avevano fatto a turno a premere il grilletto per far girare il tamburo del revolver. E, se si fosse trattato di un'arma vera, per il ragazzo non ci sarebbero state speranze.
A salvargli la vita, apprende Fanpage.it, è stato l'ennesimo particolare incredibile di questa vicenda, che arriva da Frattamaggiore, provincia di Napoli. Per la sfida i due avevano utilizzato una scacciacani, nella quale il meccanismo di funzionamento è identico alle armi vere ma la canna è ostruita, pertanto non è possibile il passaggio dell'ogiva e si possono utilizzare soltanto i proiettili a salve. In questo caso la pistola era stata modificata, la canna era libera e lo stesso caricatore era stato adattato in modo da funzionare con proiettili veri.
Per la sfida, però, i due avevano utilizzato un colpo di calibro diverso, troppo grande rispetto a quello adatto alla canna: quando il 19enne ha premuto il grilletto, insomma, il proiettile è esploso e l'ogiva è stata proiettata all'esterno ma la sua corsa è stata rallentata dall'attrito e, quando ha colpito la testa del giovane, aveva già perso gran parte della sua potenza, riuscendo quindi solo a conficcarsi nell'osso ma senza attraversarlo.
Il 19enne, soccorso da un'ambulanza in via Vergara, a Frattamaggiore, era prima stato trasportato nell'ospedale locale e poi in quello di Pozzuoli, dove i medici hanno escluso il pericolo di vita: è stato giudicato guaribile nel giro di dieci giorni. Lui e l'amico sono stati denunciati: dovranno rispondere di detenzione abusiva e ricettazione di arma alterata.