Si pente Raffaele Imperiale: il boss del narcotraffico collabora con i magistrati
Raffaele Imperiale ha cominciato a collaborare con i magistrati: il super boss del narcotraffico, 48 anni, potrebbe così fare luce su circa due decenni di vita della criminalità organizzata napoletana. Imperiale, arrestato il 4 agosto del 2021 a Dubai, dove viveva da tempo e da dove gestita i suoi affari, ha cominciato a parlare con i magistrati della Procura di Napoli: la Dda (Direzione distrettuale antimafia) partenopea ha depositato 4 verbali di dichiarazioni del super narcos, nel corso di una udienza davanti al Riesame per una delle ultime condanne inflitte ad Imperiale, che aveva chiesto uno sconto di pena. Le dichiarazioni del re del narcotraffico sono ora al vaglio dei magistrati.
L'arresto di Imperiale a Dubai nell'agosto del 2021
Il 27 gennaio del 2016, nei confronti di Raffaele Imperiale viene spiccato un mandato di arresto per "traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravate da finalità mafiose". Da quel giorno, il narcos diventa latitante, tanto da venire inserito nella lista di quelli più pericolosi. Il 4 agosto del 2021, oltre 5 anni dopo, Raffaele Imperiale, nato a Castellammare di Stabia nel 1974, viene arrestato a Dubai grazie a una operazione congiunta del Gico della Guardia di Finanza di Napoli e dalla Squadra Mobile, in collaborazione con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, di Interpol ed Europol.
Quando imperiale fece ritrovare due quadri di Van Gogh rubati
Il super narcotrafficante Raffaele Imperiale è balzato alle cronache nel 2016, proprio l'anno in cui cominciò la sua latitanza, per aver permesso alle forze dell'ordine di ritrovare due quadri di Vincent Van Gogh rubati anni prima nel museo di Amsterdam dedicato al grande pittore olandese. Le due tele vennero ritrovare in una villa di Castellammare di Stabia riconducibile allo stesso Imperiale.