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Si pente il braccio destro del boss di Bagnoli, il clan: “Abbiamo un tumore in famiglia”

Il braccio destro del boss della camorra di Bagnoli, Yusseff Aboumouslim, detenuto, è diventato collaboratore di giustizia. Nei giorni scorsi avrebbe già reso le prime dichiarazioni alla Dda. Terremoto nei clan dell’area ovest di Napoli. Il messaggio del clan dal profilo del figlio del boss Esposito: “Purtroppo abbiamo un tumore in famiglia”.
A cura di Nico Falco
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Massimiliano Esposito e Yusseff Aboumouslim
Massimiliano Esposito e Yusseff Aboumouslim

Parecchi anni di galera già scontati, la prospettiva di una condanna pesante per l'accusa di estorsione ma, soprattutto, di fare parte del clan Esposito di Bagnoli, con il ruolo di braccio destro del boss Massimiliano Esposito. Da qui, la decisione che ha causato uno scossone nella camorra dell'area ovest di Napoli: il ras Yusseff Aboumouslim è diventato collaboratore di giustizia. Nei giorni scorsi avrebbe già reso le prime dichiarazioni ai pm della Dda, che avrebbero portato ai primi risultati: nella giornata di ieri nel quartiere e nelle aree limitrofe sono state eseguite diverse perquisizioni.

La risposta del clan: "Abbiamo un tumore in famiglia"

Secondo gli inquirenti Aboumouslim è un personaggio di primo piano del clan, uomo di fiducia del boss Esposito e del figlio Cristian, entrambi attualmente detenuti. Temendo una ritorsione da parte del clan i familiari del 28enne, ai quali sarebbero già stati diretti insulti e minacce, sono stati sottoposti a protezione. Il pentimento di Aboumouslim può rappresentare un punto nodale per le indagini sulla camorra di Bagnoli ma anche su quella dei quartieri limitrofi, dato che il clan, dopo la scarcerazione di Esposito, per gli inquirenti si sarebbe esteso anche sulle aree vicine tramite azioni di forza e accordi con gli altri gruppi malavitosi.

Uno dei messaggi di reazione del clan è stato pubblicato sul profilo Facebook di Cristian Esposito, figlio di Massimiliano "lo scognato", e attualmente detenuto; è possibile che l'account venga utilizzato dai familiari o da persone a lui vicine. ""Purtroppo abbiamo un tumore in famiglia – si legge nel post, cancellato dopo poche ore – ma noi restiamo sempre con il nostro onore, morire ma non tradire. Eri un mio fratello ma oggi provo solo disgusto. Volevi imitarmi ma ricordati, la famiglia 6.5 è unica ed è piena di onore". Quelle cifre, nel gergo ormai consolidato di camorra, indicano la lettera F e la E, ovvero Famiglia Esposito.

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Si pente il braccio destro del boss di Bagnoli

Aboumoslim, 28 anni, è stato arrestato l'ultima volta nell'ottobre 2020 dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli e dagli agenti del commissariato di Bagnoli della Polizia di Stato, insieme ad altri due giovani, anche loro ritenuti legati al clan attualmente egemone nel quartiere. Secondo le accuse il ragazzo, destinatario di ordinanza di custodia cautelare, insieme agli altri due arrestati, era stato contattato da un truffatore che si era rivolto a lui per recuperare dei soldi da un ex socio; Aboumouslim aveva costretto l'uomo a consegnare il denaro ma poi aveva estorto altri soldi a quello che aveva chiesto il suo aiuto, imponendo una tangente sulle truffe.

Nel febbraio precedente era stato arrestato per possesso di armi da guerra: tornato libero da pochi mesi, era stato bloccato insieme ad altre tre persone e nelle loro disponibilità gli agenti di Bagnoli avevano trovato un fucile mitragliatore, una mitraglietta e numerose munizioni di vario calibro.

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