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Il finto barbiere era riuscito a ottenere quasi 50mila euro di aiuti Covid per le imprese

Avrebbe intascato 50mila euro di contributi Covid per il rilancio dopo la pandemia, ma avrebbe presentato documentazione falsa: oggi il sequestro della Finanza.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Aveva dichiarato per la sua attività di barbiere e parrucchiere un calo di fatturato di 250mila euro dovuto alla pandemia da Covid, ricevendo così quasi 50mila euro a fondo perduto per il Decreto Rilancio, destinato proprio a quelle attività che durante il lockdown per la pandemia avevano ricevuto duri colpi economici. Ma secondo gli inquirenti era tutto falso: sarebbero state prodotte false dichiarazioni solo per ottenere quei contributi. E che ora, gli vengono contestati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord.

Questa mattina, la Guardia di Finanza di Frattamaggiore ha eseguito il decreto di sequestro preventivo della cifra di 49.800 euro, ovvero il contributo a fondo perduto che l'uomo avrebbe ottenuto senza averne diritto. Il destinatario della misura è un uomo di Castel Volturno, nel Casertano, titolare di un salone di barbiere e parrucchiere, che ora deve rispondere di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Le indagini sono state avviate dopo che l'uomo aveva presentato all'Agenzia delle Entrate nell'aprile 2020, e dunque in piena pandemia, un calo del fatturato pari a circa 250mila euro rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

Verificando i dati, è emerso che l'uomo non svolgesse l'attività dichiarata, al cui indirizzo anzi corrispondeva un appartamento di Sant'Antimo, nel Napoletano, ma anche l'assenza di operazioni imponibile nel periodo interessato: due circostanze che assieme al vistoso presunto calo di fatturato, hanno destato più di un sospetto. E così sono partite le indagini: l'uomo avrebbe poi tentato di giustificarsi dicendo che avrebbe consegnato ad un conoscente i documenti dell'attività commerciale per richiedere un'altra tipologia di sussidio e che dunque fosse estraneo ai fatti. Ma gli inquirenti non gli hanno creduto, e così oggi è scattato il sequestro della somma e la denuncia.

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