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Si ferma lo stabilimento Stellantis di Pomigliano: lavoratori in sciopero per chiedere sicurezza

Massiccia adesione all’iniziativa delle sigle sindacali per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco (Napoli): ha incrociato le braccia il 90% dei dipendenti (74% per l’azienda).
A cura di Nico Falco
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Immagine di archivio
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Produzione ferma, oggi, nello stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli: uno sciopero di otto ore (valido per tutti i turni) è stato proclamato da Fim, Uilm, Fismic e Uglm per protestare contro, tra l'altro, "la carenza delle norme di sicurezza in fabbrica ed il mancato ripristino della scala mobile per la mensa". Nello stabilimento sono al lavoro 4.230 dipendenti e vengono prodotte la Fiat Panda e la Maserati Tonale. L'adesione è stata massiccia: secondo i sindacati ha incrociato le braccia il 90% dei dipendenti; meno alta, ma comunque significativa, la stima diffusa dall'azienda, che parla del 74%. Questa mattina i lavoratori hanno protestato con un presidio all'esterno dello stabilimento, a cui hanno preso parte anche i segretari provinciali delle quattro sigle sindacali che hanno proclamato lo sciopero.

Non è mancato qualche momento di tensione coi colleghi iscritti alla Fiom, che sono invece entrati in fabbrica in quanto il sindacato non ha aderito all'iniziativa. Per Biagio Trapani, segretario generale della Fim di Napoli, "il sindacato oggi rappresenta la stragrande maggioranza dei lavoratori, e qualsiasi scelta voglia fare l'attuale management, deve sedersi e parlarne con il sindacato, soprattutto quello firmatario che negli anni ha dimostrato grande responsabilità nel mantenere aperti questi cancelli con scelte forti".

Ciro Esposito, segretario provinciale Ugl di Napoli, ha sottolineato che i lavoratori ora aspettano le risposte da parte dell'azienda: "Ci attendiamo che metta in campo gli strumenti migliorare la sicurezza in questo stabilimento. Il problema è a livello mondiale, è vero, ma non possiamo permetterci infortuni o addirittura morti sul lavoro, quindi saremo sempre attenti su questo argomento". Aniello Graziano, segretario territoriale organizzativo della Fismic, ha sottolineato che lo sciopero è arrivato al termine di un percorso che non aveva portato a nessun risultato: "Abbiamo investito le commissioni apposite, aperta la clausola di raffreddamento, ma non ci sono state date risposte da parte dell'azienda. Nemmeno su una questione che va avanti da anni, ossia il mancato ripristino della scala mobile che porta in mensa, e che impedisce ai lavoratori con difficoltà motorie, di consumare il pasto. Ora ci attendiamo le dovute risposte".

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