Si costituisce il nipote della boss Licciardi per la rissa a coltellate sul campo di calcetto
Si è presentato alla Polizia di Stato, in compagnia del suo avvocato, il nipote 19enne di Maria Licciardi, la boss ritenuta ai vertici dell'Alleanza di Secondigliano: il ragazzo è accusato di avere preso parte insieme al padre ad una rissa a coltellate scoppiata su un campo di calcetto di Chiaiano, Napoli nord, che sarebbe nata proprio per una discussione tra il giovane e un coetaneo. Per quella vicenda il figlio della "Piccerella" è stato sottoposto a fermo per tentato omicidio.
La ricostruzione è ancora in corso, le indagini sono affidate ai poliziotti della Squadra Mobile e dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli, che sono intervenuti sul campetto di Chiaiano dopo il ferimento. Secondo le prime risultanze il litigio avrebbe coinvolto prima il nipote della Licciardi e un altro calciatore, si sarebbero quindi uniti due fratelli dell'altro ragazzo e il padre del 19enne. Il bilancio complessivo è di tre feriti a coltellate, trasportati al Pronto Soccorso del Cardarelli; per il più grave la prognosi è stata sciolta nelle scorse ore.
Da chiarire anche la provenienza del coltello, che potrebbe essere stato preso da uno zaino o una borsa a bordo campo, e la dinamica e i ruoli durante l'accoltellamento: il figlio della boss avrebbe bloccato il ragazzo mentre il nipote lo accoltellava. La notizia della rissa era stata anticipata dal giornale web Internapoli, che aveva raccontato del ferimento dei 3 ragazzi, del fermo del figlio di Maria Licciardi e della irreperibilità del nipote. L'uomo era stato bloccato al momento della Polizia e nei suoi confronti è stato emesso il fermo con l'accusa di tentato omicidio; per il figlio, invece, inizialmente irrintracciabile, la posizione resta per il momento al vaglio.
Chi è la boss Maria Licciardi
Maria Licciardi, "La Piccerella" all'anagrafe di camorra, attualmente detenuta, è ritenuta una delle principali boss di camorra di Napoli: per gli inquirenti è capo incontrastato dei Licciardi, che insieme ai Contini e ai Mallardo costituiscono i vertici dell'Alleanza di Secondigliano, il cartello criminale che si contrappone a quello dei Mazzarella per l'egemonia su Napoli e provincia.
Secondo l'ultima relazione della Dia, relativa al secondo semestre 2021, l'Alleanza avrebbe il controllo, direttamente o tramite clan federati, di gran parte di Napoli, dal centro alla periferia, e di quasi la totalità della provincia, mentre i Mazzarella avrebbero mantenuto la propria influenza sul centro cittadino e su alcuni comuni limitrofi come Portici e San Giorgio a Cremano.