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Serena morta a 8 anni per la caduta dalla moto a Gragnano, indagati i genitori e i due che erano con lei

Quattro persone indagate per la morte di Serena Bove, caduta dalla moto a Gragnano (Napoli); si tratta dei genitori e i due giovani che erano con lei.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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Ci sono quattro indagati per la morte di Serena Bove, la bambina di 8 anni deceduta venerdì mattina nell'ospedale Santobono di Napoli, dove era arrivata la sera prima per le gravi ferite riportate in un incidente stradale a Gragnano: secondo la ricostruzione la piccola era, senza casco, su una moto di grossa cilindrata con altre due persone, quando il guidatore ha perso il controllo, il veicolo è rovinato sull'asfalto e lei ha battuto violentemente la testa a terra. La Procura di Torre Annunziata ha iscritto nel registro degli indagati i genitori della bambina e le due persone che erano sulla moto, un 24enne della zona, commesso nel negozio del padre della bambina, e la fidanzata 19enne.

Le indagini, in un primo momento affidate alla Polizia Locale di Gragnano, sono poi passate ai carabinieri della stazione locale e a quelli della Compagnia di Castellammare di Stabia. L'incidente risale alla serata di giovedì. La bimba, hanno accertato i militari, era in sella sulla moto coi due ragazzi, seduta al centro, senza casco. Stava facendo un giro tra le strade del comune, come aveva fatto altre volte. Arrivati in via Pasquale Nastro, il veicolo ha perso aderenza con l'asfalto, non è chiaro se per una manovra errata del guidatore o se per le condizioni del manto stradale.

La bambina inizialmente non era apparsa in condizioni gravi, secondo i testimoni si era anche rialzata da sola, ma era svenuta subito dopo. Il padre l'aveva accompagnata all'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, da dove è stata subito trasferita al pediatrico Santobono; i medici hanno evidenziato gravi lesioni alla testa e la piccola è stata sottoposta ad un delicato "intervento neurochirurgico di decompressione cranica" ma è deceduta poco dopo.

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