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Sequestri della Polizia Municipale, colpite le ambulanze di Croce San Pio: pronto dossier

Le ambulanze private sono state al centro di controlli della Polizia Municipale di Napoli negli ultimi giorni. Colpita anche la Croce San Pio, protagonista di diversi illeciti e violenze denunciati da Fanpage.it. Sequestrato un mezzo privo di autorizzazione. Il Comune ha scritto all’Asl Napoli 1 chiedendo la verifica dei presupposti per il rilascio delle autorizzazioni.
A cura di Redazione Napoli
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a cura di Antonio Musella, Gaia Martignetti e Peppe Pace

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Dopo l'inchiesta di Fanpage.it sulle ambulanze private che ha riguardato gli illeciti della Croce San Pio, la Polizia Municipale del Comune di Napoli, guidata dal comandante Ciro Esposito, ha intensificato i controlli sulle associazioni di volontariato che effettuano il trasporto infermi. Sono 26 i mezzi controllati per un totale di 19 verbali comminati alle associazioni titolari dei mezzi. Tra i colpiti anche la Croce San Pio della famiglia Salvati, protagonista della prima puntata dell'inchiesta "Croce Nera" di Fanpage.it dove si è mostrato il trasporto illecito di defunti, il sistema di corruzione messo in atto verso le guardie giurate per accaparrarsi clienti, i prezzi esorbitanti richiesti ai cittadini e le violenze e minacce operate verso gli altri gestori delle ambulanze private.

Sequestrata un'ambulanza, pronto un dossier sulla San Pio

Tra le contravvenzioni fatte dai vigili urbani, c'è anche il sequestro di un'ambulanza proprio della Croce San Pio, perché sprovvista dell'autorizzazione comunale. Il mezzo infatti era autorizzato solo per l'uso privato e non per il trasporto infermi a noleggio. La Municipale ha proceduto alla sospensione della carta di circolazione fino a 6 mesi per il mezzo. Oltre al sequestro è stato elevato anche un verbale di multa per l'associazione riconducibile a Marco Salvati e figli. Il fatto è avvenuto la settimana scorsa nell'ambito dei controlli messi in campo nelle ultime settimane.

L'operazione segue il blitz dello scorso 25 novembre, quando la Municipale e gli agenti del commissariato di Polizia di Stato dell'Arenella riscontrarono nella rimessa della Croce San Pio numerose illegalità tra cui la presenza di alcuni manufatti abusivi, l'assenza di assicurazione su alcune ambulanze e la presenza di lavoratori in nero. Per quell'operazione la Polizia Municipale denunciò la responsabile della rimessa alla Procura della Repubblica per i manufatti abusivi che furono posti sotto sequestro. I risultati dell'ultima operazione insieme ai verbali del blitz dello scorso novembre sono andati a formare un vero e proprio dossier delle forze dell'ordine che stanno intensificando i controlli sul mondo delle ambulanze private a Napoli.

Il Comune scrive all'Asl: "Mancano i requisiti"

Intanto, lo scorso 10 Marzo, il Comune di Napoli ha inviato una missiva all'Asl Napoli 1 proprio sulla Croce San Pio. La nota è inviata al direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Asl Napoli 1, Lucia Marino, la struttura è responsabile delle verifiche sanitarie nonché dell'istruttoria per la concessione delle autorizzazioni comunali per il trasporto infermi privato. Nella nota il Comune di Napoli elenca le attività della polizia municipale nei confronti di Croce San Pio tra cui i risultati del blitz del 25 novembre dove è stata rilevata la presenza di manufatti abusivi. Gli uffici comunali chiedono all'Asl Napoli 1 di verificare se, in presenza delle circostanze riscontrate dalle attività di indagine, sussistano ancora i requisiti per il mantenimento delle autorizzazioni da parte della Croce San Pio. Palazzo San Giacomo quindi fa la sua parte per ripristinare la legalità, ora toccherà alla struttura guidata da Ciro Verdoliva dare un segnale in questo senso.

La famiglia Salvati, dell'associazione Croce San Pio, fu già protagonista in passato di condotte illecite rispetto alla gestione delle ambulanze. Marco Salvati, il capofamiglia, nel 2005  finì in un'inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli. Al tempo Salvati gestiva la Croce Cangiani ed era accusato di far parte di un sistema di racket delle ambulanze private. Fu condannato a 6 anni con pena definitiva e interdizione perpetua dai pubblici uffici per i reati di illecita concorrenza con minacce, ricettazione e lesione personale con l'aggravante del metodo mafioso. Con il passare degli anni Salvati ha dato vita alla Croce San Pio, associazione che non ha convenzioni con il pubblico ma che si occupa del trasporto privato dei malati.

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