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Sequestrato ristorante al centro di Pompei: licenza persa per motivi sanitari ma era ancora aperto

La Polizia ha sequestrato un noto ristorante di Pompei: era stato chiuso per ragioni igienico-sanitarie ma la titolare continuava a tenerlo in funzione.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Un ristorante del centro di Pompei (Napoli), nonostante non fosse più in possesso della licenza, decaduta per ragioni igienico-sanitarie, continuava a lavorare. Irregolarità appurata dai poliziotti del commissariato locale, che hanno avviato l'iter che ha portato al sequestro preventivo; il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura, è stato notificato oggi, 20 gennaio, da personale della Polizia di Stato e dagli agenti del comando locale della Polizia Municipale.

L'attività, molto nota in zona, si trova nella centralissima via Roma, a poca distanza dal Santuario della Beata Vergine e dall'ingresso del Parco Archeologico di Porta Anfiteatro. In seguito a un precedente controllo, dal quale erano emerse irregolarità igienico-Sanitarie, il Comune di Pompei aveva emesso un provvedimento con cui era stata sancita la decadenza dal titolo abilitativo all'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande; di conseguenza era stata imposta la cessazione dell'attività e la chiusura del ristorante.

I poliziotti hanno invece accertato che la titolare, sebbene non avesse più il titolo autorizzativo e malgrado il provvedimento comunale, aveva continuato ad esercitare l'attività di ristorazione. Si legge nella nota della Procura:

Sussistono, pertanto, fondati motivi per ritenere che la libera disponibilità dell’esercizio commerciale possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato e agevolare la reiterazione dello stesso. Il reato per cui si procede è quello previsto e punito dall’art. 650 del codice penale (Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità) stante la reiterata inottemperanza all’ordine impartito dal Comune di Pompei.

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