Sequestrato il resort “Giglio di Mare” di Paestum. La Procura: furono abbattuti 1.500 alberi per realizzarlo

La struttura turistico ricettiva sarebbe frutto di lottizzazione abusiva. Indagati anche due funzionari della Regione Campania.
A cura di Nico Falco
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È scattato oggi, 5 febbraio, il sequestro preventivo del resort "Giglio di Mare" di Capaccio-Paestum, in provincia di Salerno: secondo l'ipotesi accusatoria sarebbe frutto di una lottizzazione abusiva in area sottoposta a vincolo paesaggistico e, per costruire il parcheggio, è stata distrutta una pineta con circa 1.500 alberi.

Il provvedimento riguarda l'intera struttura turistica; è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno e del Nucleo Tutela del Patrimonio, è stato emesso dal gip del Tribunale di Salerno su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Sequestrato "Giglio di Mare", il resort a Capaccio-Paestum

Nel procedimento risultano iscritte nel registro degli indagati 10 persone, ritenute dagli inquirenti coinvolte nella realizzazione del resort e quindi negli illeciti collegati: oltre al proprietario della struttura ci sono 4 tecnici comunali, due funzionari della Regione Campania, un tecnico progettista, un agronomo e il titolare di un'impresa forestale. Le ipotesi di reato, riporta una nota a firma del procuratore di Salerno Giuseppe Borrelli, sono numerose:

lottizzazione abusiva di terreni demaniali in area sottoposta a vincolo paesaggistico, falsità ideologica, abusivo d'ufficio, abuso edilizio, esecuzione di opere su beni paesaggistici in assenza di autorizzazione e invasione di terreni demaniali e distruzione o deturpamento di bellezze naturali e di habitat all'interno di un sito protetto.

Secondo la ricostruzione della Procura si ipotizza una lottizzazione illecita di una vasta area a due passi dalla spiaggia di Capaccio. Lì vi era il progetto di un resort dotato di servizi ed ampio parcheggio, edificato – è l'accusa della Procura salernitana  «anche grazie alla emanazione di provvedimenti amministrativi illegittimi». Questi gli elementi sugli atti illegali in mano all'accusa:

 precisamente nel maggio 2019 di una illegittima concessione edilizia, in sanatoria di preesistenti strutture edilizie (ex Hera Argiva) nella pineta in località Varolato – Laura di Capaccio – Paestum, ricadente nella riserva naturale Foce Sele – Tanagro.

Successivamente, nel marzo 2021, di un illegittimo permesso a costruire per la realizzazione di lavori di ampliamento, riqualificazione e recupero delle strutture edilizie illecitamente sanate.

La pineta distrutta per realizzare un parcheggio

Il proprietario della struttura, inoltre, tra marzo e aprile 2019 avrebbe disboscato un'area di 18mila metri quadrati, rimuovendo 1.500 pini, per ampliare la strada di accesso al resort e costruire un parcheggio a raso per i clienti.

Nel corso delle operazioni di sequestro la polizia giudiziaria ha constatato che i lavori erano andati avanti rispetto a quanto accertato nella consulenza tecnica effettuata durante le indagini e che erano stati realizzati altri 6 mini appartamenti. La documentazione relativa ai mutui agevolati e garantiti, ottenuti per la realizzazione della struttura, è stata acquisita dalla Guardia di Finanza di Salerno nello studio del commercialista del titolare del resort.

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