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Sequestrate aule della scuola De Amicis di Caserta: ristrutturazione mai partita

La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha revocato il dissequestro per la scuola De Amicis di Caserta: i lavori di ristrutturazione della copertura del tetto, già ritenuti d’urgenza nell’ottobre 2019, non erano stati ancora conclusi. Per i crolli sono indagati il sindaco Marino e un dirigente comunale.
A cura di Nico Falco
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Quattro aule del primo piano della scuola De Amicis di Caserta, sul corso Giannone, non potranno essere utilizzate per le lezioni fino a quando non saranno ultimati i lavori di messa in sicurezza del tetto: lo ha disposto la Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha revocato il provvedimento con cui aveva consentito, dopo il precedente sequestro, di utilizzare la struttura a patto che venissero avviati i lavori di ristrutturazione, cosa che però non è successa.

Contestualmente la Procura ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini per Carlo Marino, sindaco di Caserta, e Francesco Biondi, dirigente dell'Ufficio Tecnico e del Settore Lavori Pubblici del Comune di Caserta, accusati, in concorso, di omissione di atti di ufficio e di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina; il provvedimento è stato notificato dai carabinieri della Stazione di Caserta.

Nella nota diffusa dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e firmata dal procuratore Maria Antonietta Troncone viene richiamato il decreto di sequestro preventivo d'urgenza del 14 novembre 2019 (poi convalidato dal gip, che il 19 novembre aveva emesso il decreto di sequestro preventivo) nei confronti dell'istituto comprensivo De Amicis: i consulenti tecnici di parte avevano evidenziato il pericolo che si potessero staccare pezzi di intonaco o altre parti dei solai di copertura, con grave pericolo per gli occupanti. Per evitare di bloccare la didattica si era scelto per una soluzione temporanea: nelle aule del primo piano erano state sistemate delle reti di protezione, in modo da utilizzare quei locali, ma a condizione che venissero subito avviati i lavori di ripristino.

Dopo quasi un anno, il 7 ottobre 2020, la Procura aveva emesso un nuovo provvedimento con cui aveva diffidato ad effettuare l'intervento entro al massimo 6 mesi, con scadenza quindi fissata al 7 aprile 2021. La Procura aveva inoltre diffidato anche l'amministrazione comunale a garantire, nello stesso termine, l'agibilità in piena sicurezza della struttura, soprattutto delle aule del primo piano.

Una nuova ispezione dei carabinieri ha però svelato che la copertura del tetto non è stata ancora ripristinata e che il pericolo, ad oggi, è soltanto arginato da quelle reti che avrebbero dovuto essere temporanee. Inoltre, sottolinea il Procuratore, lo scorso 19 maggio c'è stato il crollo di alcune parti di intonaco nelle aule del primo piano, con grave rischio per i bambini. Per questi motivi la Procura ha deciso di revocare il provvedimento che consentiva l'utilizzo dei locali.

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