Sequestrata industria chimica abusiva a Napoli: faceva griglie per barbecue. Operai senza protezioni

Nel capannone di Scampia emessi gas nocivi e scaricati residui chimici senza trattarli. L’operazione di Polizia Locale ed Esercito.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Sequestrata un'industria chimica abusiva a Napoli che lavorava anche le griglie per i barbecue. All'interno venivano fatte varie operazioni pericolose, come cromatura, doratura, nichelatura, ramatura e lucidatura di manufatti in metallo mediante l’utilizzo di strumentazioni di tipo professionale e sostanze chimiche pericolose come acido nitrico, acido solforico, soda caustica e altri additivi per la galvanizzazione di materiali metallici. Il tutto senza alcuna protezione da parte degli operai. Scoperte emissioni nocive di gas. I residui industriali, poi, venivano scaricati senza trattamento. L'intera industria non aveva autorizzazioni.

A scoprirlo gli agenti dell'unità specialistica di Tutela Ambientale della Polizia Locale di Napoli in collaborazione con il personale dell’Esercito Italiano, che hanno eseguito l'operazione. Il capannone industriale si trovava nella zona di Scampia. Dall’ispezione di uno dei capannoni si accertava che fosse la sede operativa di un insediamento produttivo artigianale classificabile come “industria insalubre”.

Scoperte emissioni di gas nocivi

Durante l’accesso veniva sorpreso il conduttore dell’esercizio che assieme ad un altro dipendente immergeva delle griglie da barbecue in metallo in vasche contenenti sostanze allo stato liquido (cosiddetto bagno galvanico) dalle quali fuoriuscivano emissioni gassose maleodoranti, frutto di reazioni chimiche non controllate. Da tali vasche attraverso un sistema di tubature di fortuna in pvc venivano scaricati i reflui industriali frutto della lavorazione in un corpo ricettore. Buona parte delle sostanze chimiche contenute nella vasche di lavorazione, tracimando dalle stesse, finivano sulla pavimentazione del capannone.

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All'accesso venivano sorpresi il conduttore ed il suo collaboratore mentre, senza utilizzare alcun dispositivo di protezione individuali, immergevano griglie metalliche in sostanze chimiche altamente pericolose per la salute pubblica. Sostanze come l'acido solforico sono molto pericolose, perché è molto corrosivo, danneggia i condotti fognari e uccide gli animali al passaggio. Per trattare queste sostanze sono necessarie protezioni per occhi, mani e piedi.

Sequestrato il capannone, denunciato titolare

A richiesta della documentazione necessaria a condurre tale tipologia di attività il conduttore riferiva di non essere in possesso di alcun titolo autorizzativo né per quanto concerne l’autorizzazione allo scarico dei reflui industriali né per quanto attiene l’autorizzazione per le emissioni gassose in atmosfera. Lo stesso non era in grado di fornire alcun contratto di smaltimento per i rifiuti speciali pericolosi né alcun registro di carico-scarico dei rifiuti speciali pericolosi generati dal processo di lavorazione, galvanizzazione e nichelatura dei metalli. A questo punto, i poliziotti non hanno potuto fare altro che sottoporre a sequestro l'intero capannone ed il conduttore è stato deferito all'autorità giudiziaria.

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