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Sequestra la ex 17enne a Napoli, condannato nipote del boss del Cavone

È stato condannato a 2 anni (con pena sospesa) Antonio Cianciulli, nipote del boss defunto del Cavone: ha sequestrato la ex 17enne costringendola ad andare con lui.
A cura di Nico Falco
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È stato processato per direttissima il 18enne Antonio Cianciulli, responsabile di sequestro di persona nei confronti della ex, una 17enne. Il ragazzo, in lacrime davanti al giudice, è stato condannato a due anni e un mese di reclusione con pena sospesa; dopo la sentenza è stato liberato. Era stato arrestato ieri sera nel centro di Napoli, aveva costretto con la forza la ex fidanzata a scendere da un taxi e a salire con lui sullo scooter.

Il 18enne è il figlio di Luigi Cianciulli e nipote di Salvatore, entrambi ritenuti esponenti di spicco del clan Lepre del Cavone e cognati del boss defunto Ciro Lepre in quanto fratelli della moglie, Vincenza Cianciulli. Un terzo fratello, che si chiamava Antonio come il 18enne, è stato ucciso in un agguato di camorra a Ponticelli nel 2000.

Luigi Cianciulli, in particolare, detto Bibì, era il braccio destro del boss; il nome di Salvatore, detto "Masaniello", compare invece nelle inchieste tra le cosche dei Quartieri Spagnoli e il gruppo Silenzio di San Giovanni a Teduccio: il collaboratore di giustizia Antonio Costabile, detto "‘o cerrano", parlando degli accordi tra i Lepre e i Silenzio per la vendita di droga, riferì che Cianciulli aveva preso parte ad uno degli incontri tra gli esponenti dei due clan (la circostanza è riportata nell'ordinanza del novembre 2021 contro il clan Silenzio) .

Sequestra la ex, condannato nipote del boss del Cavone

L'episodio per cui è stato condannato il 18enne risale alle 20 di ieri, 7 marzo, è avvenuto in piazza Sette Settembre. Cianciulli ha affiancato un taxi, lo ha costretto a fermarsi, ha spalancato la portiera e ha trascinato fuori una ragazza, obbligandola a salire sullo scooter; l'ha fatta sedere davanti e, tenendola ferma mentre lei si agitava, è ripartito. Scena notata dai carabinieri della Compagnia Centro, che si trovavano a pochi metri.

Bloccati nel traffico cittadino i militari non sono riusciti a intervenire, ma hanno riconosciuto il ragazzo, già noto alle forze dell'ordine. Così hanno avviato le ricerche e sono andati alla sua abitazione, dove il ragazzo è ritornato dopo circa un'ora, convinto dai militari, dai suoi genitori e da quelli della minorenne. La ragazza, illesa, non ha voluto sporgere querela; per il 18enne è però ugualmente scattato l'arresto per sequestro di persona.

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