Se qualcuno avesse ancora dubbi sull'efficacia del vaccino per contrastare la diffusione del coronavirus, può verificare numeri alla mano come sia cambiata la curva del contagio in un anno in Campania. L'ottobre del 2020 era stato un disastro: si arrivò a cifre che in regione non si erano mai viste. Le prime due settimane di ottobre fecero da spartiacque: la Campania, che durante il lockdown aveva registrato un picco massimo di 221 contagi in un giorno, viaggiava sui 600 e passa nuovi casi giornalieri. Ma a metà ottobre, i numeri si fecero pesantissimi: superati i mille casi al giorno, che poi divennero 1.500, quindi duemila, fino a viaggiare nell'ultima settimana a medie di tremila casi giornalieri. Il picco finale fu registrato proprio il 31 ottobre, con 3.669 casi in un giorno. E a far paura era la pressione sugli ospedali: 168 persone in terapia intensiva, altre 1.403 nei reparti di degenza ordinaria.
Cifre che oggi, per fortuna, non si vedono più: nel bollettino odierno, i nuovi contagi sono appena 208 a fronte di solo 18 ricoveri in terapia intensiva e 177 in degenza ordinaria. Numeri che permettono di gestire l'emergenza sotto tutti i punti di vista, permettendo anche un forte allentamento delle misure di sicurezza che tuttavia, è bene ricordarlo, non vanno abbandonate del tutto. E il merito di tutto questo è solo del vaccino che ha permesso di fatto di frenare la circolazione del virus e soprattutto renderlo non letale. Oggi, chi si ammala di Covid e non ha una copertura vaccinale, rischia di morire o di riportare gravissime conseguenze ai polmoni: ed infatti, il numero di decessi è preoccupantemente in aumento, perché ormai a rimetterci la vita sono coloro che contraggono il virus senza alcuna protezione vaccinale.
Lo scorso anno, il numero totale di decessi in Campania dovuti a Covid era ancora relativamente basso: poco meno di 700 a fine ottobre. Oggi, dodici mesi dopo, sono diventati ottomila i morti per Covid, gran parte dei quali avvenuti proprio da novembre 2020 e marzo 2021, quando la Campania è stata colpita dall'onda più violenta del virus e quando il vaccino non era ancora iniziato ad essere inoculato a tutti. Il crollo dei casi quasi verticale nei mesi successivi, lo svuotamento degli ospedali e via dicendo, hanno dimostrato insomma che la campagna vaccinale, pur con tutti gli errori di comunicazione che possono essere avvenuti, ha dato i suoi frutti.
Sono numeri e sono insindacabili: il vaccino permette di non far circolare il virus liberamente, di fargli perdere forza e, soprattutto, di non uccidere il soggetto vaccinato. Sono questi numeri che permettono di guardare con ottimismo al futuro, perché solo con una popolazione interamente vaccinata si potranno accantonare le misure "complementari", come il green pass "della discordia", che in realtà alla pari di mascherina, distanziamento sociale e via dicendo, ha permesso di tenere sotto controllo il virus.