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Covid 19

Scuole chiuse in Campania, premier Conte critica De Luca: “Non è la soluzione migliore”

Il premier Conte dice a De Luca che le scuole erano la cosa più facile da chiudere. Ma sa benissimo che anche altre regioni se non il governo stesso dovrà decidere provvedimenti analoghi con questa progressione di contagi Covid. Agli attacchi di Azzolina e Renzi risponde il segretario Pd Zingaretti che ‘copre’ il governatore: “Sta difendendo la sua comunità” e Bonaccini (Conferenza delle Regioni): “”Se ha preso quella decisione avrà i suoi buoni motivi”.
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L'ordinanza lockdown con la chiusura delle scuole in Campania scuote il governo: la decisione del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca non vede d'accordo – almeno pubblicamente – il premier Giuseppe Conte che ieri sul tardi, al termine della prima giornata dei lavori del Consiglio Europeo commenta cupo: "Dico semplicemente, e ne ho parlato con De Luca, che chiudere di blocco tutte le scuole è una soluzione che sembra a portata di mano, molto facile, ma anche dal punto di vista dei segnali che diamo, non è il miglior segnale che stiamo dando". Il bubbone esplode poco dopo le 7 di sera, quando inizia a diffondersi la voce dell'ordinanza regionale per contrastare l'aumento dei casi di Covid su tutto il territorio, in particolare nella provincia di Napoli. L'anticipazione dell'ordinanza fa impazzire letteralmente circoli didattici, piccoli e grandi Comuni: quali scuole chiudono esattamente? E cosa significa «scuola dell'infanzia»? E le materne sono incluse? I principali Comuni fra cui Napoli fanno riunioni ad horas, le strutture private tempestano di chiamate i loro referenti istituzionali, il sito web istituzionale della Regione Campania per qualche minuto non è più raggiungibile.

Nel frattempo a Roma, è inferno: la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina esce con un commento durissimo sull'ordinanza Campania: "Decisione gravissima, perché in Campania lo 0.75% degli studenti è risultato positivo a scuola e di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0.80. Se c'è crescita contagi non è di certo colpa della scuola". Che la scuola fosse a rischio lo si era capito già in mattinata, quando il ministero della Azzolina aveva fatto circolare una nota con le percentuali di contagio Covid-19 nelle scuole dal momento della riapertura. Naufragata ogni ipotesi di concertazione del presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini che anzi difende De Luca: "Se ha preso quella decisione avrà i suoi buoni motivi: la Campania, se guardiamo i numeri, ha contagi in termini assoluti molto elevati e soprattutto una percentuale di positivi su quelli tamponati tra le più alte in Italia"

De Luca batte colpo su colpo: "Ritengo opportuno  ricordare i dati a me comunicati dalla task force regionale. Al 15 ottobre, i tamponi positivi registrati in Campania sono stati 1.127 su 13.780, pari all’8,1 % rispetto al 7,1 di ieri". La ratio della decisione regionale è semplice: dobbiamo rallentare. E se non rallentiamo rischiamo grosso. La Azzolina ne fa questione politica e chiama Conte.

Si paventa anche la decisione di impugnare legalmente l'ordinanza ma Conte, apprende Fanpage.it, non vuole ingaggiare uno scontro con De Luca. Subito dopo anche Matteo Renzi:  "La scuola deve essere l’ultima cosa che chiude: lo dico con rispetto del presidente De Luca". È necessaria una risposta: compulsato anche dal figlio del governatore e parlamentare Dem, Piero De Luca, interviene il segretario Partito Democratico, Nicola Zingaretti: "Voglio esprimere la mia vicinanza e solidarietà, per attacchi sopra le righe, al Presidente De Luca, che sta combattendo per difendere la sua comunità", dice.

Quindi non è più una questione di cosa chiudere e perché: è fatto politico. E De Luca probabilmente sa che c'è parte della maggioranza di governo che è d'accordo con lui.

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