Scuole chiuse in Campania, De Luca: “Governo non vede emergenza, bambini usati come cavie”
Il Governo starebbe sottovalutando la situazione, e in questa fase emergenziale la decisione di tenere le scuole aperte significherebbe rischiare di far pagare le conseguenze ai bambini. Lo ha detto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in seguito alla contestata ordinanza regionale con cui ha disposto la chiusura di scuole elementari, medie e materne a partire da oggi, 10 gennaio, con conseguente ricorso alla Dad per tre settimane.
Per De Luca la Campania si sta muovendo "su un piano di piena legittimità". "Siamo in una situazione di straordinaria e drammatica emergenza che solo il Governo non vede – ha detto, nel corso di una intervista a Repubblica – la cosa davvero scandalosa è che il Governo non ha riunito il Comitato tecnico scientifico come chiesto da tutte le Regioni, per avere una base sanitaria oggettiva e autorevole su cui fondale le decisioni. La nostra ordinanza, invece, è conseguente alle valutazioni della nostra Unità di crisi e di tutti i dirigenti sanitari, sul piano epidemiologico e vaccinale".
Scuole chiuse in Campania dal 10 gennaio
Se l'ordinanza regionale esclude gli istituti superiori, dove i tassi di vaccinazione sono più elevati, molti Comuni hanno deciso autonomamente di estendere la chiusura a tutte le scuole di ogni ordine e grado. Da una indagine condotta in Rete da Pierluigi Vitale, docente di Information Design dell'Università di Salerno, la decisione della Campania si è rivelata altamente impopolare: è contrario il 74% dei cittadini.
"L'azione di governo sulla pandemia rimane ispirata alle mezze misure – ha proseguito De Luca – so bene che nel Governo c'è chi ostacola ogni misura netta, dopo aver strizzato l'occhio ai No Vax e contrastato perfino il Green Pass. Vedo un misto di ottusità burocratica e centralismo arrogante. Per non parlare della presa in giro della multa da 100 euro. Bambini come "cavie"? Quando le misure che si prendono prescindono dalla realtà vera che c'è nei territori e negli ospedali; quando si continua sulla linea del "fare finta", le conseguenze rischiano di pagarle i più piccoli. Non mi sento vincolato al "politicamente corretto". Dico quello che vedo".