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Scuole chiuse e aperte: De Luca sta combinando un disastro fra annunci e dietrofront

Proclami, dietrofront e ambiguità: Vincenzo De Luca sta facendo un disastro col mondo della scuola: insegnanti, presidi, genitori, costretti a rincorrere annunci e notizie dai giornali a Whatsapp per capire cosa accadrà il giorno dopo.
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Quando ieri, Vincenzo De Luca, durante la sua visita al "covid resort" all'Ospedale del Mare di Ponticelli ha parlato delle scuole elementari da riaprire, l'ha fatto con davanti una sola telecamera e un solo cellulare di un solo giornalista che registrava l'audio. La notizia delle scuole elementari si è rapidamente propagata come «da lunedì ok alla riapertura delle scuole elementari in Campania». Questo, prima dell'incontro tra il presidente della Regione e i vertici delle Asl e la task force. Il risultato? Numeri di contagi altissimi e diffusi, richiesta di coprifuoco notturno dalle ore 23; stop agli spostamenti tra le province della Campania e – sorpresa – niente riapertura delle scuole elementari. Dunque De Luca ha fatto dietrofront. Anche per adeguarsi con la vicenda del ricorso al Tar contro le chiusure degli istituti scolastici.

L'Unità di crisi della regione Campania potrà decidere "dell'eventuale riapertura della attività in presenza della scuola primaria a decorrere dal 26 ottobre 2020" e che avrà il compito del "costante monitoraggio e valutazione della situazione dei contagi sviluppatisi sul territorio in ambito scolastico e dei relativi casi connessi a "contatti stretti",  si legge nell'ordinanza. Pertanto, salvo ogni ulteriore decisione in conseguenza "dell'andamento della situazione epidemiologica quotidianamente rilevata, con decorrenza dal 21 ottobre e fino al 31 ottobre 2020 è confermata la sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole primaria e secondaria, fatta eccezione per lo svolgimento delle attività destinate agli alunni con disabilità ovvero con disturbi dello spettro autistico, il cui svolgimento in presenza è consentito, previa valutazione delle specifiche condizioni di contesto da parte dell'Istituto scolastico".

Dunque un disastro tra annunci e dietrofront. Le scuole materne chiuse e poi riaperte dopo la protesta di genitori e insegnanti; le università chiuse, anzi no: aperte solo per le matricole. Le scuole elementari prima oggetto di un annuncio di apertura e poi finite in due righe d'ordinanza: cosa potrà mai decidere la ‘task force' della Regione in uno scenario in cui abbiamo un coprifuoco e il blocco degli spostamenti tra province? Insegnanti, presidi, genitori, addetti alle pulizie, sono costretti a rincorrere annunci e notizie, dai giornali a Whatsapp, da Facebook al sito della Regione per capire cosa accadrà il giorno dopo.

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